Quote Agraria: il Pdl risponde ad Antonelli

Riceviamo e pubblichiamo

Nessuna speculazione da parte del PDL sugli aumenti delle corrisposte perché purtroppo stiamo denunciando le stesse cose che sono accadute lo scorso anno aggravate oggi da importi più che raddoppiati, il presidente Antonelli quindi non si erga a paladino contro le ingiustizie e ne tantomeno a difensore  dell’indifendibile, con ciò rispediamo al mittente ogni accusa.

In questa fumosa replica farcita di un’inutile sapere, è chiaro l’autogol del Presidente Antonelli sulla “gestione” dei pagamenti e del suo poco trasparente rapporto con i concessionari, palesandosi altresì una bella figuraccia della serie adesso mi faccio una vera arrampicata sugli specchi.

Quando il Presidente Antonelli afferma che tanti capitoli del bilancio sono ridotti a zero, la risposta è una sola deve ringraziare i suoi ormai lunghi 7 anni di inefficiente gestione di un patrimonio quello dell’Università Agraria di Tarquinia nel settore agricolo unico in Italia.

Ricordiamo i circa 7.000 Ha di terra, casali, “centro aziendale della Roccaccia”, campeggio, pinete, gli oltre 150 Ha in cui sorgeva l’Acropoli Etrusca di Tarquinia, ed altro.

Un punto per definire l’efficiente gestione Antonelli è l’acquisto del foraggio, è normale infatti che con circa 7.000 Ha di terra sono “ormai anni” che l’amministrazione Antonelli compra il foraggio?, nel bilancio previsionale 2012 c’è una spesa di 18.000 euro.

Per fare manutenzione/miglioramenti si sta vendendo, tra alienazioni chiuse (vedi i 2,50 Ha zona Voltone venduti a 102.000 euro) e alienazioni previste, la “terra dei tarquiniesi” dal valore di circa 25.000/40.000 euro ad ettaro.

Vogliamo parlare poi dei 70.000 euro “annui” circa per le indennità agli amministratori dove un peso rilevante sono le indennità per il Presidente, Vicepresidente, Assessori e Presidente del Consiglio d’amministrazione?

Viene da dire quindi altro che I.M.U. perché qui ad essere deleteria è la gestione senza una produttività minima di un Ente dalle immense potenzialità economiche.

Basta quindi fare lo scarica barile e andando oltre la sua “lectio magistralis” sull’I.M.U. il problema rimane sempre e nulla si è fatto per evitare il peggio.

Gravi infatti sono le sue mancanze, vedi l’assenza sulla lettera di pagamento del “dettaglio delle voci di spesa” quindi non si sa cosa e perché di questi più che raddoppiati aumenti; assenza di una comunicazione ai concessionari degli aumenti e della situazione paura forse di farlo magari in momento scomodo dal punto di vista elettorale?; recapito a pochi giorni della data di scadenza del pagamento; e poi il tutto si è calcolato con aliquote basate sul forse e poi magari vediamo perché se più basse ci sarà il conguaglio sulla seconda rata, ma cosa significa tutto questo?

Scaricare ora tutte le colpe sull’I.M.U. è volutamente troppo facile, quando invece niente si è fatto per gestire un patrimonio dalle immense potenzialità che era doveroso rendere produttivo e magari anche per pagare l’I.M.U. senza scaricarla sui già vessati concessionari vista la crisi del comparto agricolo.

Ammettere di sbagliare “almeno una volta” caro Presidente Antonelli qualche volta le fa solo onore, certo che ripeterlo per due anni consecutivi viene da dire che “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico o magari altro”, e ci riferiamo alla gestione della situazione pagamenti corrisposte dei concessionari.

Gruppo Popolo della Libertà all’Università Agraria di Tarquinia