“Simone Moi diventerà un atleta paralimpico”

Riceviamo e pubblichiamo

“Simone Moi diventerà un atleta paralimpico”. Vittoria Cecilia del’’associazione “I Cavalli del Parco” parla di Simone Moi, 10 anni, atleta ipovedente e, tra l’altro, anche giovanissimo testimonial del progetto SuperAbile.

“La nostra scuderia – afferma Vittoria Cecilia – si trova a Tarquinia, in località Vallegato, in un antica proprietà nobiliare. La scuola pony utilizza
11 piccoli cavalli che vengono montati dai ragazzi che frequentano il centro. I piccoli allievi cavalcano sia in maneggio che in campagna, sellano i loro pony, si occupano della loro cura, come nei paesi anglosassoni, dove la cultura equestre è più uno stile di vita. I ragazzi fanno anche lavoro in libertà, ciò vuol dire montare senza sella e finimenti, e instaurare con il proprio cavallo un rapporto di fiducia completa. In questa particolare attività, troviamo Simone Moi, piccolo grande atleta ipovedente, che ha trovato nell’equitazione il suo mondo e la sua voglia di riscatto.
Simone è un ragazzo eccezionale, sensibile e intelligente, dotato di una forte personalità. Il suo sogno è preparare gare e esibizioni a cavallo.
Il lavoro – conclude Vittoria Cecilia – è lungo ma è grande la sua passione che è supportata da tutti noi. Il nostro obiettivo è farlo diventare un atleta paralimpico”.

Grande soddisfazione è stata espressa anche da Alfredo Boldorini, consigliere comunale di Bassano Romano, fondatore del progetto SuperAbile. “Ringrazio Vittoria Cecilia – puntualizza Alfredo Boldorini – per il grande lavoro che, d’accordo con la famiglia Moi – sta svolgendo per la crescita umana, sportiva e di inclusione di Simone. Dopo l’invito rivoltomi al Tarquinia Horse Show, ho fatto personalmente visita al centro sportivo ed ho potuto ammirare la grande professionalità e la grande dedizione con la quale tutto il suo staff prepara i ragazzi. Seguiamo sempre da vicino le sue vicende e ci auguriamo anche noi che il nostro Simone possa approdare ai palcoscenici nazionali delle competizioni paralimpiche”.

Progetto SuperAbile