Storia di una conferenza stampa mai nata

di Stefano Tienforti

Tra ieri ed oggi (e, quindi, tra lunedì 2 e martedì 3 luglio) avrebbe dovuto tenersi una conferenza all’Università Agraria in cui il presidente Alessandro Antonelli avrebbe, finalmente, sciolto il nodo delle nomine in sostituzione del dimissionario vicepresidente Pierangelo Conti e dell’assessore Gino Stella che – almeno sino a ieri – pareva dovesse sacrificare la propria testa sull’altare del Polo dei Moderati.

Almeno questo era quanto annunciato dal presidente stesso nel corso di un affatto velato sfogo la scorsa settimana, al termine di un consiglio comunale conclusosi con una discussione, sulla vicenda, tra lui ed il vicesindaco Renato Bacciardi, leader maximo dei Moderati tarquiniesi: un’arrabbiatura cui han potuto assistere una manciata di rappresentanti politici locali, e che ha trovato via pubblicistica in un comunicato polemico dello stesso Antonelli.

Tra lunedì e martedì, però, non è arrivata ai giornali alcuna chiamata, e il presidente – appositamente contattato – prende tempo, sbottonandosi solo in una risposta: “Smentisco categoricamente che io possa nominare Perinu e Costa”. Due nomi che, pare, i Moderati potessero proporre affianco di quello, già certo, dell’ex consigliere comunale repubblicano Sara Torresi.

Tra chiamate, conferme, smentite, spifferi e chi più ne ha più ne metta, il quadro ricostruito della vicenda risulta, perciò, il seguente: deciso di “silurare” Conti e Stella, Bacciardi più di un mese fa chiede un rimpasto all’Agraria. Ma nelle sei settimane seguenti sui due nomi sostitutivi si crea l’impasse: approvato, come detto, quello della Torresi, sull’altro neoassessore scende la nebbia.

La prima scelta pareva essere Loretta De Simoni, già assessore comunale: ma da quel fronte a Bacciardi sarebbe arrivato un reiterato due di picche, sia perché la giovane imprenditrice non avrebbe “digerito” la pessima figura fattale fare sull’IMU (prima della fine del mandato s’era espressa per un’aliquota minima, quando invece la percentuale poi imposta è stata più alta), sia perché – voci di corridoio – pare sia stata protagonista (forse vittima) di un altro spiacevole qui pro quo. Sembra, infatti, che quando in comune è sorto il problema delle quote rosa in giunta, le sia giunta una chiamata che le “anticipava” il posto da assessore poi occupato, invece, da Lucilla De Luca.

Il vuoto così apertosi appare, perciò, difficile da riempire: Antonelli gradirebbe Stefano Attili, altri tra i Moderati spingono per Perinu, con ulteriori opzioni alla finestra. Il tutto mentre Stella impunta i piedi e vorrebbe un posto da consigliere, possibile qualora Bacciardi rassegni le dimissioni dall’ente di via Garibaldi – opzione, quest’ultima, difficile da immaginare – e Leoncelli rimane un’incognita difficile da prevedere. Un intrigo, insomma, che fa rodere il fegato ad Antonelli, ancora fermo con la giunta (e probabilmente è la giusta punizione per l’eccessiva vena aziendalista di un presidente dimostratosi, sin qui, troppo accomodante nei confronti dei poteri e delle beghe a livello comunale) e apre molti possibili scenari.

Ad esempio, quello di una crisi all’Agraria, con Antonelli che fa le proprie nomine senza ulteriormente attendere le indicazioni di Bacciardi e, magari, confermando al suo posto Gino Stella. O quello di una resa dei conti all’interno dei Moderati per capire chi siederà nella giunta di Palazzo Vipereschi. Nel già citato comunicato, Antonelli annuncia le nomine entro la fine di questa settimana: restiamo, curiosi, in attesa della chiamata e, soprattutto, di decisivi sviluppi.