Tarquinia, il PCI: “Emergenza sanitaria e sociale: il sindaco istituisca un’unità di crisi locale”

Riceviamo dal Partito Comunista Italiano e pubblichiamo

La crisi sanitaria, economica e, soprattutto “sociale” scaturita dalla diffusione del Coronavirus ha profondamente colpito il nostro Paese e molto probabilmente ci condurrà a cambiamenti dello stile di vita e di lavoro che sino ad oggi non avevamo lontanamente immaginato.

Moltissimi cittadini delle nostre Regioni e Comuni, stanno attraversando pesanti difficoltà lavorative indistintamente dal loro ruolo.

La maggior parte delle attività  lavorative sono ferme e, non si ha chiarezza dei tempi di riapertura, i mesi passano tra un DPCM e l’altro, ma le entrate sono scarse. Per tornare alla normalità di un anno fa, si sta attendendo il vaccino, che arriverà i primi di gennaio 2021.

Tutto ciò… nell’attesa, porterà un ulteriore aggravio della situazione economica con rilevanti perdite di fatturato e posti di lavoro e conseguentemente questa situazione continuerà a mettere in grossa difficoltà famiglie e anche singole persone che si troveranno a non avere più soldi per poter affrontare le spese di ogni giorno.

I settori più colpiti saranno le attività nel campo del commercio, del turismo e delle libere professioni.

Facendo ora un focus sul territorio del Comune di Tarquinia, caratterizzato prevalentemente dalla presenza di piccole attività, liberi professionisti, operanti in vari settori, riteniamo, come Partito Comunista Italiano, di avanzare alcune considerazioni.

Speranzosi nell’interesse che ognuno di noi ha per fronteggiare questo brutto momento che l’Italia e per il nostro comune.

Chiediamo al Sindaco di Tarquinia di istituire una unita  di crisi locale in un’ottica di collaborazione per la comunità tutta, misure a sostegno di imprese e famiglie in questa difficile situazione.

Egr. Sig. Sindaco, In queste settimane il nostro territorio è stato investito dall’emergenza coronavirus e sappiamo che sono stati giorni molto impegnativi che l’hanno vista in prima linea nella gestione dell’emergenza e nel rispondere alle domande dei cittadini.

La situazione non facile e sicuramente le scelte prese prima dalla Regione e poi dal Governo non sono state scelte semplici e sempre comprensibili.

Il Sindaco è il primo interlocutore a cui si rivolgono i cittadini e in questa emergenza il Suo comportamento è stato serio e coerente con le disposizioni. Oggi non siamo ancora usciti dalla gestione emergenziale, ma credo che sia opportuno creare una unità di crisi locale per iniziare a discutere delle misure da poter prendere idonee all’aiutio di famiglie e imprese del nostro Territorio.

In un’ottica di proficua collaborazione vorremmo poter proporre, in questa discussione, alcune misure da applicare rapidamente per sollevare le famiglie dalle pesanti incombenze che si sono trovate ad affrontare e per aiutare le imprese che dovranno fronteggiare pesanti ripercussioni sulle proprie attività.

Alcune delle proposte che vorremmo condividere sono, ad esempio, la compartecipazione ai costi dei servizi quali il nido, la restituzione dei costi di trasporto scolastico, e dei servizi accessori alla scuola, come la mensa e i servizi pre e post scuola, per tutto il periodo in cui, per cause di forza maggiore, non sono stati utilizzati; riduzione IMU e della tassa rifiuti per le imprese.

Queste proposte, sono solo alcune, dovranno incontrare l’approvazione dell’Amministrazione per trovare poi le risorse per poterle sostenere e rispettare i vincoli di bilancio. Approvare queste proposte dovrà  necessariamente passare per delle scelte di riduzione della spesa che, con responsabilità  e concretezza. È il periodo che stiamo attraversando ce lo impone!

Partito Comunista Italiano