Tarquinia, l’opposizione attacca ancora Benedetti: “Persi 872mila euro per il Lido: spieghi in consiglio e si dimetta”

Riceviamo dai consiglieri comunali di Tarquinia Andrea Andreani, Manuel Catini, Arianna Centini, Enrico Leoni e Sandro Celli e pubblichiamo

L’assessore ai NON LAVORI PUBBLICI colpisce ancora. Capitolo secondo: altro bando, altro buco nell’acqua. Questa volta a pagare è il nostro Lido.

14 comuni del litorale laziale hanno ottenuto importanti finanziamenti, partecipando al Bando della Regione Lazio denominato un “Mare di miglioramenti”; dispiace constatare che tra questi non figura il Comune di Tarquinia, semplicemente perché ha fatto tardi. La domanda è stata presentata oltre l’orario. E non lo dicono quelli cattivi dell’opposizione ma il provvedimento di esclusione della Regione Lazio.

Brutta figura, e questo sarebbe il minimo, perché oltre la beffa c’è il danno alla comunità dei cittadini e al tessuto economico del Lido di Tarquinia in quanto parliamo di un progetto che non vedrà mai la luce per un importo di 872.200 Euro. Il lungomare, non sarà completato “in quanto l’istanza è stata presentata oltre il limite orario”, questi sono i fatti fedelmente documentabili nel bollettino ufficiale della Regione Lazio n.61/2021.

L’assessore “competente” Roberto Benedetti deve assumersi le proprie responsabilità, spiegare alla Città cosa è accaduto, venire in consiglio e ci aspettiamo, con coerenza e senso di responsabilità, che tale grave inadempienza venga accompagnata dalle sue dimissioni.

Tra scuole e lido, l’assessorato ai lavori pubblici, ha perso 1.500.000,00 euro circa, a dir poco gravissimo. Con la dovuta dignità sarebbe il caso che tutta la maggioranza prenda atto del fallimento del settore e valuti i  passi necessari nei confronti l’assessore.

Non possono bastare poche “recinzioni” in parte inappropriate al Lido, non è di questo che ha bisogno il nostro litorale; servono progetti concreti e persone competenti e volenterose nel portarli a termine. È così che gli altri comuni fanno crescere le loro economie, attraverso l’utilizzo di finanziamenti europei, statali, regionali, progettando seriamente e riqualificando in modo fattivo i loro territori, non soltanto abbozzando una parvenza di ordinaria manutenzione.

L’assessorato ai lavori pubblici è strategico per ogni città, sfortunatamente per la nostra sta seriamente diventando l’immagine dell’inadeguatezza per un’intera amministrazione. Si ponga fine a questa agonia, si scelgano assessori competenti prima che sia troppo tardi e, prima  che la lista dei NON lavori pubblici diventi una brutta storia infinita.