Vasco Giovanni Palombini: un ricordo di Alessandra Sileoni

A pochi giorni dalla scomparsa di Vasco Giovanni Palombini, riceviamo e pubblichiamo il ricordo di Alessandra Sileoni, presidente della Società Tarquiniense d’Arte e Storia.

“Avrei voluto leggere le poche righe che seguono in omaggio al prof. Palombini durante i suoi funerali ma non è stato possibile, pertanto affido a Facebook e ai giornali quest’ultimo ricordo per me doveroso in quanto, dai nostri scontri iniziali talvolta anche piuttosto veementi, è nata una rara amicizia fatta di stima reciproca, per quanto mi riguarda nei confronti di una persona che ho apprezzato e ammirato come poche altre al mondo.

Spesso ci giungono notizie che vorremmo non arrivassero mai pur nella consapevolezza che nulla dura per sempre: è così che, in un torrido pomeriggio di inizio estate, ho tristemente appreso della scomparsa di un uomo che non ha mai smesso di guardare al suo paese natale con infinita dedizione, senza rinnegare le sue origini. Non ho intenzione di ricordare Vasco Giovanni Palombini, imprenditore, fiscalista o politico, poiché quello che è stato in grado di fare nella sua vita, dagli esordi quale ufficiale della Guardia di Finanza, è in buona sostanza noto a tutti. Molto meno noto è che da persona di grande intelligenza ed esperienza quale era, non temeva confronti, ponendosi nella piena disponibilità di sciorinare tutte le sue competenze a chi ne avesse necessità o desiderio, in quelle che io ironicamente mi permettevo di definire le sue “udienze settimanali”. Ebbene, facendo riferimento al suo mondo, Vasco Giovanni Palombini era senza dubbio alcuno un “valore aggiunto”, un punto di riferimento prezioso per la comunità tarquiniese.

Ho imparato molto da lui su come si alimenta e si gestisce un’associazione, in questo è stato per me un grande maestro. Ma non è solo questo, grazie a lui sono riuscita a smussare i lati peggiori del mio carattere, anche se purtroppo ne persistono ancora molti. Mi ha insegnato a mediare, termine di cui volutamente mi rifiutavo di afferrare il senso; mi ha insegnato come non sempre si riescano a raggiungere i traguardi sperati e che da una sconfitta si può uscire più forti di prima.

Come Presidente della S.T.A.S., ho il dovere morale di ricordare il determinante contributo da lui profuso per la ripresa dell’attività culturale e sociale del nostro sodalizio: ha ereditato un’associazione morente che ha fatto crescere nelle intenzioni e nei fatti. Il suo operato ha rappresentato un viatico per una svolta significativa nell’iter societario, un esempio che ancora oggi seguiamo. Era un fine estimatore d’arte, soprattutto contemporanea, appassionato di letteratura, profondo conoscitore della storia antica e moderna. Mi sembra di vederlo, entrare sulla soglia di Palazzo dei Priori, invocando il suo tradizionale plurale maiestatis :”Eccoci!”, vale a dire “Io ci sono e sono pronto ad iniziare a lavorare con Voi”.

Come cittadina di Tarquinia, l’augurio per il futuro è che molti altri la amino e la rispettino indiscriminatamente, anche senza ricevere o pretendere nulla in cambio, così come ha saputo fare Vasco Giovanni Palombini.

Pur essendo una mente brillante, percettiva e aperta alle novità, era un uomo d’altri tempi che ad ogni altro interesse anteponeva solamente la famiglia, sua moglie Caterina, i suoi figli e i suoi adorati nipoti, sua nuora e suo genero: a loro giunga forte l’abbraccio mio e di tutti i Soci della S.T.A.S.!!!”
A Te Vasco: “Ad maiora!”

Alessandra Sileoni