Abbazia Festival, ad Abbadia San Salvatore doppio appuntamento con Renzo Chiovelli

Riceviamo e pubblichiamo

Abbadia San Salvatore, parte oggi alle 17.30 “l’Abbazia Festival” dedicato alla memoria di Wilhelm Kurze. Il 29 e il 30 due appuntamenti con l’architetto Renzo Chiovelli di Acquapendente. Per il secondo anno consecutivo, dopo la pausa forzata della pandemia, torna l’Abbazia Festival, che si tiene ad Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena, ma si occupa di storia, spiritualità, arte ed architettura per tutto il territorio amiatino e dell’alta Tuscia viterbese, ovvero dei vasti territori che nel Medioevo furono sotto l’influenza religiosa ed artistica dell’Abbazia del Santissimo Salvatore del Monte Amiata. Difatti la chiesa abbaziale amiatina ebbe un peso notevole per l’architettura monastica ed in genere religiosa dell’Alto Lazio. La sua vasta e splendida cripta a sala o ‘ad oratorium’, consacrata nel 1035, è stata il prototipo di tutte le consimili cripte del viterbese, prima fra tutte quella della chiesa di San Pietro a Tuscania, eretta verso il 1090, e poi per quelle di Acquapendente, Pianoscarano, Vetralla, Norchia, Sutri, Nepi. Il primo appuntamento con Renzo Chiovelli, Giulia Maria Palma e Vania Rocchi è per il 29 alle ore 17.30 . Dopo gli studi che sono stati condotti da Renzo Chiovelli, Giulia Maria Palma e Vania Rocchi, per collocare cronologicamente ed artisticamente nelle sue reali consistenze murarie questo prototipo della cripta amiatina, durante le passate edizioni, quest’anno l’attenzione è stata posta sull’altrettanto importante tipologia architettonica della facciata a due torri dell’Abbazia. “Difatti – scrive Renzo Chiovelli – anche questa parte occidentale della chiesa, rifacendosi a motivi giunti da oltralpe, ha costituito in Italia un modello preromanico che poi ha dato vita alle facciate a due torri d’epoca romanica e gotica”. Sabato 30 luglio alle 11.30 l’architetto Renzo Chiovelli illustrerà “Le innovazioni architettoniche del protoromanico d’oltralpe e dell’abbaziale del SS. Salvatore al Monte Amiata, sistemi dello stesso mutamento stilistico”. Riprendendo le osservazioni fatte a suo tempo del grande storico tedesco dell’architettura romanica, Hans Eric Kubach, verrà affrontato il tema dell’architettura originaria dell’abbaziale amiatina in rapporto anche alle influenze che ha trasmesso all’architettura religiosa medievale della Tuscia