

Lunedì 2 giugno, alle 18 e 30, il giovane talento tarquiniese del violino, Brando Maria Medici, si esibirà accompagnato al pianoforte da Flavia Moretti davanti al pubblico del teatro comunale di Tarquinia “Rossella Falk”: sarà il primo evento pubblico promosso dall’Associazione Leandro Piccioni – Adozione Giovani Talenti.
E nessun appuntamento poteva essere più fortemente simbolico per il battesimo di un sodalizio che nasce proprio dall’incontro di due talenti: quello maturo e affermato di Leandro che riconosce e rivede qualcosa di sé in quello giovane di Brando.
Leandro Piccioni scopre Brando: un passaggio di testimone
“Nasce tutto da un contatto WhatsApp che Luigi Polsini ebbe con Leandro l’ 8 gennaio del 2023, – spiega Ubaldina Medici, moglie di Leandro e presidente dell’associazione – alcuni video dell’allora undicenne Brando accompagnati da questo messaggio: è la reincarnazione di qualche grande violinista! Appena ascoltati, Leandro risponde: Fantastico, il piglio di un grande violinista. Incredibile! Fa impressione! Luigi suggerisce che il ragazzo andrebbe instradato nelle giuste mani, così, contattato il nonno Giuliano Medici, Leandro incontra Brando nella sua casa di famiglia per una audizione”. È il 3 febbraio, poche settimane prima che Leandro si ammali, e il pianista e compositore di fama internazionale rimane incantato dalle note di un dodicenne al violino. “Alla sua età ero come lui, bisogna fare qualcosa!, mi dice subito dopo – racconta ancora Ubaldina – e quell’incontro appare come un vero e proprio passaggio di testimone”.
Dall’audizione all’Associazione: un progetto per il futuro
Leandro se ne andrà di lì a pochi mesi, nel maggio del 2023, ma quel percorso non si blocca, anzi diventa il seme per ricordarlo. “Siamo ripartiti da lì. – le parole di Ubaldina – con Luigi Polsini che nella sua casa di Tarquinia ha coordinato un nuovo incontro con Brando e la sua famiglia, nel novembre del 2024, per cercare di capire il percorso che stava seguendo e quali fossero le necessità future. Così, con Massimo Luccioli, è nata la convinzione di costituire un’Associazione che unisse le forze verso queste necessità tra le quali l’aspetto economico è una componente rilevante”.
Il risultato è l’Associazione Leandro Piccioni – Adozione Giovani Talenti che, naturalmente, ha preso Brando sotto la propria ala. “Ci siamo agganciati a quell’intuizione di Leandro e alla sua intenzione di supportare Brando – spiega Massimo Luccioli – per costruire una realtà che possa sostenere i giovani talenti. Partendo appunto da Brando, talento di Tarquinia riconosciuto a livelli d’eccellenza, formando la struttura associativa in base alle sue esigenze”.
Brando, che ha iniziato a studiare il violino all’età di 5 anni, dal 2018 studia con la Professoressa Liliana Bernardi, del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, che segue tutt’ora la sua formazione, e prende lezioni dal Maestro Vadim Broksy, conosciuto frequentando la sua Masterclass a Trevi nel 2020. In questi anni ha ricevuto riconoscimenti di prestigio, dalla selezione alla Menuhin School di Londra al “Premio Arrigoni” come miglior esecutore del brano inedito al concorso “Piccolo Violino Magico”: e ancora masterclass e impegni di alto livello formativo e musicale.
L’impegno dell’Associazione per sostenere i talenti
“Per tutto questo, servono spese enormi, e le famiglie sono lasciate da sole – spiega ancora Massimo – con il rischio che, nelle difficoltà di questo tipo, i talenti si spengano o si perdano. È quello che vogliamo evitare: dare un segnale che c’è qualcuno che prova a prendersi cura di loro, sperando diventi un punto di riferimento. Per ora l’impegno di rispondere a queste necessità è in capo alla famiglia di Leandro, ma ora sta a noi trovare soluzioni con istituzioni, enti e fondazioni perché questa realtà possa proseguire e, perché no, adottare altri giovani talenti”.
La storia di Leandro Piccioni e il valore dell’adozione artistica
“La storia di Leandro, in fondo, passa anche da una sorta di “adozione artistica”: – racconta Ubaldina – a 13 anni, nel 1972, mio marito conobbe il maestro Amedeo Tommasi, celebre musicista jazz, pioniere della musica elettronica nelle colonne sonore e collaboratore di Ennio Morricone. Tommasi ne scoprì il talento e per quattro anni Leandro visse a casa sua, a Roma, per poter studiare musica in un sistema del Conservatorio diverso da oggi: lui sin dai 14 anni potè iniziare gli studi di composizione e, parallelamente, lo studio del pianoforte, in un’istituzione completamente gratuita con maestri che facevano scuola. All’età di 23 anni aveva conseguito due diplomi”.
L’occasione è, quindi, anche una riflessione sul sistema di studio e valorizzazione del talento musicale d’eccellenza. “Attualmente, – l’opinione di Ubaldina – la riforma dei Conservatori li equipara alle Università, obbligando i ragazzi a percorrere due binari paralleli per raggiungere un titolo riconosciuto: da un lato un percorso per conseguire un diploma di scuola superiore, dall’altro, nel caso di alunni di particolari attitudini musicali, per inserirsi in percorsi pre-accademici, con una follia di scadenze che toglie preziose ore di studio alla vera formazione di un artista. L’attenzione dei veri talenti che dovrebbe essere patrimonio delle istituzione pubbliche sembra perciò lasciare spazio a rispettabilissime accademie private che cercano di dare una risposta ad una vera formazione artistica. Ma a quali costi per le famiglie?”
Anche da qui nasce l’Associazione Leandro Piccioni – Adozione Giovani Talenti, per unire le forze, sensibilizzare, raccogliere fondi. “Il 2 giugno – conclude Ubaldina facendo riferimento al concerto – nella settimana in cui è nato Leandro, possiamo dire di essere riusciti a dare concretezza a quello che spero sarà un lungo cammino da condividere insieme”.
