Chartae, bolle e sigilli: nei giorni dei decreti uno sguardo ai documenti del passato

Uno spazio dove si parli e racconti degli usi e costumi del periodo storico di fine XIV secolo: è quanto troverete su lextra.news grazie alla disponibilità, passione e competenza dei componenti dell’associazione Scudo e Spada, già molto attivi sul territorio con attività di didattica, laboratori ed accampamenti medievali.

Charter of the Forest, Carta della Foresta, complementare alla Magna Charta, aggiunta del 1225, Add. Ch. 24712, British Library

di Azzurra Guido
curatrice storica “Associazione Scudo e Spada”

Nel passaggio tra l’età antica e il Medioevo, il perdersi delle strutture amministrative ad ampio raggio dell’impero romano e l’avanzare di popoli barbarici, che non si affidavano alla scrittura, hanno reso la documentazione relativa a questo periodo molto scarna.

La tradizione orale rivestiva un ruolo fondamentale nella trasmissione delle informazioni che avveniva attraverso l’esercizio di meccanismi mnemonici.

Sebbene la scrittura fosse, per lo più, appannaggio degli ecclesiastici, il progressivo definirsi di nuove realtà politiche e sociali permise la comparsa di altri documenti, oltre i codici monastici: i diplomi, i privilegi, i giudicati, le notitiae e, soprattutto, le chartae.

Con il termine “charta” si indicava un qualsiasi documento realizzato nelle forme stabilite per garantirne l’autenticità. Redatta dalle autorità pubbliche o religiose, oppure da un notaio, doveva essere accompagnata necessariamente dal sigillo, ossia il marchio distintivo del suo titolare a garanzia del contenuto.

I sigilli furono utilizzati fin dal 7° millennio a.C. e la loro funzione era quella di chiudere un contenitore per garantirne l’integrità; nel Medioevo, questa finalità fu estesa ai documenti scritti.

I sigilli medievali erano realizzati in cera o in metallo; l’uso della ceralacca, o cera hispanica, ottenuta dalla gommalacca importata dalle Indie, entrò in uso solo dal XVI secolo.

Il papa utilizzava sigilli in piombo, chiamati nelle fonti “bulle” perchè avevano una forma sferica prima di ricevere l’impronta, da cui deriva il nome “bolla” per indicare appunto il documento papale sigillato.

I documenti solenni imperiali, invece, a partire dai tempi di Carlo Magno, presentavano sigilli in oro, ottenuti tramite due sottili lamine auree inframezzate da gesso.

I sigilli in cera potevano avere colori diversi: usando cera naturale, si  avevano sigilli bianchi o giallastri; aggiungendo ossido di piombo o cinabro (solfuro di mercurio), si otteneva il colore rosso; grazie all’ossido di rame, si ricavava il verde.

Per i documenti regi contenenti disposizioni con effetti transitori si utilizzava la cera naturale mentre su quelli di valore permanente era apposto un sigillo verde. La cera rossa era propria dei sigilli segreti, di solito impressi in negativo con il segnetto contenuto in un anello.

Al tempo dei re merovingi, i documenti erano redatti ancora su papiro, sostituito poi dalla pergamena che rimase incontrastata fino al XIV secolo, quando fece la sua comparsa la carta. Diffusa già nell’XI secolo nei paesi di area culturale islamica, iniziò ad essere prodotta, in Italia, durante il XIII secolo, quando sorsero le prime cartiere nella città di Fabriano, destinata a diventare la maggiore esportatrice di carta dell’Occidente europeo.

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During the transition between Antiquity and Middle Ages, the loss of roman empire’s wide -ranging administrative structures and the advancing of barbaric tribes, who did not rely on writing, have made all documentation relating to this period very sparse.

The oral tradition played a fundamental role in the transmission of the information; it was achieved by the use of mnemonic device. Whereas writing was mainly a prerogative of clergymen, the gradual shaping of new political and social realities allowed the appearance of other documents, beyond the monastic codes: diplomas, privileges, giudicati, notitiae and, above all, chartae.

With the term of “charta” was indicated any document made in accordance with the formalities to guarantee its authenticity. Drawn up by political or religious authorities, or by a notary, it needed to be necessarily accompanied by the seal, the hallmark of its owner to guarantee its content.

Seals were used since the 7th millennium BC and their function was to close a container to preserve its integrity; during Middle Ages, this function was extended to written documents.

Medieval seals were made in wax or metal; the use of sealing wax, or hispanic wax, obtained from shellac importend from the Indies, came into use only during the XVI century.

The pope used leaden seals called “bulle” in sources because they had a spherical shape before receiving the imprint, hence the name of bolla to designate a sealed papal document (the italian word “bolla” means both a papal edict and a bubble)

Imperial solemn documents, instead, since the time of Charlemagne, were endorsed with golden seals, made by two thin golden leaves interspersed with chalk.

Wax seals could have different colors: by using natural wax, they could be white or yellowish; by adding lead oxide or cinnabar (mercury sulphide) red; with cupric oxide, green.

For royal documents containing provisions with transitory effects, they used natural wax while for those with permanet value the green one.Red wax was typical of secret seals, usually embossed with the signet ring.

At the time of the merovingian kings, documents were still drafted on papyrus, after replaced by parchment that remained uncontested till the XIV century, when paper made its appearance. Already common during the XI century in islamic cultural area’s country, it began to be produced, in Italy, in the XIII century when the first paper mills were built in the city of Fabriano, destined to become the major paper exporter of the Western Europe.

Testi di riferimento:
Voce “Charta” in Enciclopedia Treccani, Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Voce “Sigillo” di S. Ricci, J.W. Nesbitt, F. Richard, in Enciclopedia dell’Arte Medievale, Enciclopedia Treccani, 1999.
J. Grisnar, F. De La Sala, Aspetti della sigillografia. Tipologia, storia, materia e valore giuridico dei sigilli, Edizione Pontificia, Università Gregoriana, 1997, Roma.
F. De La Sala, P.  Rabikauskas, Il documento medievale e moderno, Edizione Pontificia, Università Gregoriana, 2003, Roma.