Chi la dura… ce rompe!

In una vicenda che ormai annoia, c’è solo una cosa certa: ci sono molte più parole… che ferlenghi!

“La legge regionale stabilisce che i funghi non sono dei proprietari dei terreni e di chiunque può vantare un diritto reale su quei suoli, ma sono dell’intera collettività regionale, tramite il possesso di una autorizzazione alla raccolta rilasciata dalla Provincia e dietro il pagamento di una tassa regionale”. Franco Simeone torna alla carica contro Antonelli e l’Università Agraria, e spara duro sul provvedimento d’istituzione della riserva dei funghi ferlenghi.

“Finché la legge regionale non sarà cambiata – prosegue l’Assessore provinciale – o la Regione Lazio non darà un’interpretazione che concede al proprietario di riservarsi la raccolta dei funghi, qualsiasi cittadino provvisto di tesserino provinciale e in regola con il pagamento della tassa, rispettando le regole, potrà raccogliere i funghi sul territorio regionale, non legittimamente tabellato dalla Provincia.

“Questo vale per Tarquinia, Vetralla, Tuscania, Acquapendente, Vejano, Monte Romano, ecc. Chi lo allontana con minacce o gli commina sanzioni – conclude Simeone – commette pertanto un abuso penalmente perseguibile”.Non meno rigida è la posizione dell’Agraria, però. “Non toglieremo le tabelle e manterremo la riserva: faccia pure i suoi passi l’assessore Simeone, non aspettiamo altro, un giudicato che dimostrerà quale abbaglio ha preso la Provincia solo perché troppo attenta agli interessi di partito”. Non si muove una virgola, insomma, ma si continua a spararsi addosso in un caso che sempre meno ha a che fare coi funghi e sempre più con la politica.

“Dicendo che non conosco le leggi – prosegue Antonelli – non ha offeso soltanto me, ma i tecnici dell’Università Agraria, i Consiglieri di Amministrazione tutti, compresi quelli di minoranza, che hanno votato il provvedimento. Prima di prendere la delibera di istituzione, abbiamo acquisito pareri e verificato i precedenti, siamo certi della conformità rispetto alle normative. Chi ha incertezze e dubbi ci sembra invece l’Assessore Simeone. Intanto spieghi perché non ha provveduto a far emettere il verbale per tabellazione abusiva celandosi dietro un’inutile diffida, perché non ha preso provvedimenti davanti ad analogo provvedimento per la raccolta dei tartufi, perché come testualmente scritto sulla diffida è andato a cercare il diritto di fungatico su internet, perché non ci indica lettere e protocolli con cui ci ha chiesto i documenti e gli atti”.