Come investire per i propri figli? Dai Piani di Accumulo alla Gestione Patrimoniale, le soluzioni

Gran parte dei genitori, sempre di più, è afflitta dall’idea circa il futuro dei propri figli: nel mondo di oggi, così complesso ed in perenne movimento, il lavoro è una chimera e il mercato, piaccia o no, richiede sempre più skills, competitività e visione. Le cose fondamentali è assicurare una preparazione adeguata a livello scolastico, magari considerando anche le possibilità di fare esperienza all’estero. Obiettivo di un genitore deve essere la lungimiranza, nella misura in cui bisogna fare una pianificazione finanziaria a lungo termine, da cominciare quando i figli sono piccoli, per assicurare loro protezione e garanzie per il futuro, qualsiasi strada scelgano di intraprendere.

Le soluzioni di investimento a disposizione di un genitore sono innumerevoli. Si tratta di strategie che rendono prioritario un progetto per la propria prole. Il report emerso dall’Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani ha fotografato, a questo proposito, la situazione italiana. Nel contesto nostrano, le condizioni dei bilanci familiari migliorano a fronte di uno scetticismo sempre più crescente sul futuro economico dell’Italia. Significa che per il 70% degli italiani, il risparmio è fondamentale.

Le eventuali soluzioni

Gli italiani hanno sempre più intenzione di risparmiare ma la loro tendenza al risparmio cambia nel tempo: la costante resta la sicurezza dei figli e la prospettiva della vecchiaia. Come evidenzia uno studio condotto dal Centro Study Moneyfarm, per gli uomini tra i 45 e i 54 anni i figli sono l’unico motivo di risparmio. Sempre più importante, dunque, accumulare risparmi per i propri figli, sin da bambini.

Per esempio,  il Piano d’Accumulo (PAC) sta diventando sempre più una strada battuta: per esempio, con un investimento iniziale di 5000 euro, ed un versamento di duecento euro mensili per un bambino minore di tre anni, porta ad accumulare una cifra per sostenere un ciclo di studi in tutte le maggiori università europee. Questo esempio fa capire che, quando si decide di investire per i bambini, non c’è da chiedersi in quale strumento, ma in quale strategia puntare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Il clima di relativa incertezza, attuale e non, spinge le famiglie a gestire il risparmio con prudenza.

Oltre ai PAC, altre soluzioni un tempo selezionate sono state i libretti di risparmio ed i buoni fruttiferi postali. Oggi, però, questi strumenti non sono più capaci di generare rendimenti nel lungo periodo: nella situazione attuale, non si può investire senza pensare ad un orizzonte di tempo quanto più grande e largo possibile.

I libretti di risparmio sono ottimi depositi di liquidità ma generalmente maturano un tasso d’interesse pari allo 0,01% lordo, nel caso dei libretti di Poste Italiane. Su di essi inoltre si paga una imposta di bollo, nel caso di liquidità maggiore o uguale a 5.000 euro. Altri svantaggi riguardano l’eventuale chiusura del libretto e il numero dei figli del proprio nucleo: un unico libretto per cinque figli non è consentito. Passando ai buoni fruttiferi, questi oggi hanno sempre meno appeal e dei punti percentuali più bassi sotto la categoria dei rendimenti. Se prima raddoppiavano alla scadenza, ora invece sono soggetti a tassi variabili di anno in anno e, più specificamente, dal 2016 variano dallo 0,25% lordo del primo anno e mezzo allo 0,50% del diciottesimo anno. Anche qui, in caso di richiesta di rimborso, se il figlio è minore servirà una regolare autorizzazione del Giudice Tutelare. Prende sempre più consistenza l’idea di un Piano di Accumulo del Capitale. Il Piano di Accumulo del Capitale, come abbiamo anticipato, permette di versare una somma fissa in un “veicolo d’investimento”, come può essere un fondo o una Gestione Patrimoniale. Una soluzione conveniente, sia se si diluisce nel tempo l’acquisto degli strumenti finanziari, dandosi così la buona possibilità di ridurre il prezzo medio di acquisto, sia perché si contengono i rischi dell’investimento e si riduce la volatilità. Uno strumento flessibile e versatile anche in momenti di forte crisi. Con questo strumento, non si perde mai di vista l’obiettivo. Altra tentazione è quella di accumulare i risparmi sul conto corrente, attendendo di avere una quota sufficiente per cominciare ad investire. L’assunto è sempre lo stesso_ prima si piazza il proprio capitale sul mercato, più aumenta la possibilità di rendimento.