Comitato S.O.L.E.: “Il documento del consiglio regionale contro l’inceneritore è solo un primo, parziale successo”

Riceviamo dal Comitato S.O.L.E. e pubblichiamo

Il documento di indirizzo contrario al progetto di inceneritore proposto da A2A Ambiente a Tarquinia sottoscritto ed approvato da 32 consiglieri regionali rappresenta un importante passo in avanti ed è la chiara dimostrazione che quando una comunità si unisce nella mobilitazione si possono raggiungere risultati rilevanti. Un primo successo, sebbene parziale, frutto del lavoro di ricucitura ed interlocuzione tra le istituzioni – Sindaci, consiglieri regionali, assessore ed infine consiglio regionale – che siamo fieri di aver avviato, e che intendiamo proseguire, nell’intento di tutelare il nostro territorio.

Un’unità di intenti che deve proseguire fino a quando il procedimento di autorizzazione in itinere non verrà archiviato o, quanto meno, si concluda con esito negativo. In questo senso ci aspettiamo ora che anche la giunta regionale si esprima, esplicitando che non possono essere autorizzati impianti di incenerimento che non siano espressamente previsti dal Piano Regionale dei Rifiuti e, magari, suggellando tale concetto con un emendamento nella legge di bilancio.

Un’unità che rappresenta un valore e che continueremo a perseguire, contro le altre emergenze socioambientali che incombono sul territorio, primi fra tutti i rifiuti romani e l’eventualità di ampliamento della discarica locale, ma anche la centrale a gas o gli impianti a biogas.

Ed è in virtù dell’importanza da noi data a questa unità che domani il Comitato S.O.L.E. sarà presente in massa al Flash Mob indetto a Tarquinia contro l’inceneritore, in quanto iniziativa scaturita da un percorso assembleare che ha coinvolto enti locali e cittadini in egual misura, e finalizzata a rendere tutti consapevole del contesto ambientale nel quale si vorrebbe assurdamente realizzare l’impianto.

Non saremo, invece, presenti alla manifestazione indetta per lunedì alle 15,30 alla discarica di Civitavecchia contro i rifiuti romani, in quanto calata politicamente dall’alto ed organizzata, invece, come contrapposizione tra parti che non ci appassiona né ci vede concordi. Non comprendiamo, peraltro il senso della stessa, visto che si svolge in un orario in cui, qualora Lunedì iniziasse il flusso di compattatori carichi di rifiuti provenienti da Roma, a quell’ora, avrebbero quasi completato le operazioni di scarico.

Continueremo, con determinazione a lavorare affinché la nostra terra, questa volta, non abbassi di nuovo la testa davanti al volere di vecchi e nuovi speculatori e possa vedere finalmente un fase di bonifica e di riconversione ecologica senza che vengano mai più autorizzati impianti venefici o megadiscariche come quella di Fosso Crepacuore; saremo a fianco, senza barriere ideologiche, di quanti, senza secondi fini, lavoreranno per tutelare il territorio, pungolandoli e fornendo il nostro contributo.

Ma certo non presteremo il fianco a quanti vogliano utilizzare la sofferenza della nostra terra per i propri scopi propagandistici.

Perché per noi, a fronte della devastazione ambientale, sanitaria e sociale a cui è stato sottoposto il territorio, uscire dal carbone, dire no ai fossili, chiedere la riconversione ecologica dell’intero comprensorio, dire no all’incenerimento, al biogas e ai rifiuti di Roma e pretendere una sempre più virtuosa gestione dei rifiuti basata sulla raccolta differenziata porta a porta, non costituiscono terreno di propaganda, ma azioni di legittima difesa.