Coronavirus a Londra, Heathrow lancia la proposta: test negli aeroporti per evitare la quarantena

Il Chief Executive Officer di Heathrow John Holland-Kaye ha chiesto che gli aeroporti possano effettuare test per il coronavirus per evitare la quarantena: parlando alla BBC, ha spiegato come le modifiche alle linee guida di viaggio sulla Spagna hanno mostrato la necessità di un’alternativa, proponendo al governo di lavorare assieme al progetto.

“Non siamo ancora al punto in cui esiste una valida alternativa alla quarantena di 14 giorni”, ha però affermato in proposito il Culture Secretary Dowden, aggiungendo che tutte le opzioni sono in fase di revisione.

Holland-Kaye ha dichiarato che il passeggero dovrebbe pagare il costo di ciascuna prova, che sarebbe di circa £ 150 se condotto in aeroporto. Ha riconosciuto come la soluzione “non sia economica”, ma che il costo del test scenderebbe man mano che più persone accettano di sottoporvisi. Ad ogni modo, secondo Holland-Kayne, ci sarebbero persone pronte a sostenere il costo del test: “preoccupate di poter tornare al lavoro o portare i bambini a scuola, ci saranno persone che sono disposte a pagare per evitare il periodo extra di quarantena “.

L’idea di fondo è che le persone potrebbero viaggiare dove vogliono e essere testate appena arrivano nel paese, annullando la necessità di autoisolarsi, ma il governo non è convinto, perché sarà difficile logisticamente testare tutti i viaggiatori che arrivano ogni settimana. Pur constatando che l’attuale capacità nazionale di svolgimento dei test è aumentata, una simile scelta andrebbe a gravare ulteriormente sul sistema, senza dimenticare le difficoltà pratiche nell’istituire strutture dedicate ai test negli aeroporti affollati.

Ma l’altro fattore, che è forse ancora più cruciale, è che nelle prime fasi dell’infezione il test potrebbe rilevare il virus. Per tutte queste ragioni, i funzionari governativi sono molto più orientati verso un approccio mirato all’autoisolamento, che implicherebbe chiedere di autoisolarsi solo a coloro che provengono da determinate regioni in un paese in cui i tassi di infezione sono più elevati. Questo potrebbe quindi essere integrato chiedendo loro di sottoporsi al test dopo una settimana e, se risultano negativi, non sarebbe necessario il completo autoisolamento di 14 giorni.