Cottarelli al Governo? Ecco quando nel 2014 entrava in polemica con Mazzola su Tarquinia

Questa mattina Carlo Cottarelli è stato a colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle stanze del Quirinale: da provare a gestire c’è una delle situazioni politicamente e istituzionalmente più complicate della storia recente italiana, con i nomi del possibile scacchiere dei Ministri – di un Governo che sarebbe comunque senza maggioranza – che paiono aver detto “no grazie” alla proposta di collaborazione del premier incaricato.

E se negli ultimi giorni il nome di Cotarelli è salito così alle cronache da essere noto anche a chi la politica o le questioni della pubblica amministrazione le segue solo di striscio, per chi è del settore il nome è tutt’altro che nuovo. Anzi, Cottarelli ebbe un proprio spazio anche nelle cronache politiche e nelle polemiche tarquiniesi. Era il 2014, lui era il commissario per la revisione della spesa pubblica e, assieme a Raffaele Cantone, tutt’ora presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, stilò una relazione in cui appariva anche Tarquinia, inserita nella lista di 100 enti pubblici indicati come esempi tutt’altro che virtuosi in tema di sprechi. Al centro della non lusinghiera nomina, la spesa di un milione di euro in elettricità da parte della città etrusca.

Ecco la polemica, lanciata dall’allora sindaco Mauro Mazzola: “Quello di Cottarelli è un giudizio sbrigativo e superficiale che non considera del danno morale e d’immagine subito dal Comune di Tarquinia. Consiglio al premier Matteo Renzi di servirsi della praticità dei sindaci in prima linea, piuttosto che delle teorie di un professore privo di esperienza sul campo”

“In effetti in quella circostanza ho avuto, con lui, un’esperienza un po’ negativa – ricorda oggi Mazzola – e in fondo, la spending review come la faceva lui, sarebbero capaci tutti a farla! Vedremo ora cosa riuscirà a fare in questa situazione, se riuscirà a fare qualcosa”. Interpellato, Mazzola parla anche della situazione politica nazionale del momento: “Non fosse una situazione a rischio per il Paese, penserei fosse tutto una barzelletta! Ora, dopo gli attacchi al Presidente della Repubblica, sembrano tornare indietro e ritrattare. Quello che trovo divertente è leggere, sui social, tanti commenti e dichiarazioni di concittadini diventati politologi e costituzionalisti. Ora, comunque, vedremo cosa succede: mettiamoci seduti a guardare questo strano film”.