Datio in solutum: Celletti (M5S) ribadisce la contrarietà all’atto

Riceviamo e pubblichiamo

Consiglio comunale e datio in solutum: Cesare Celletti spiega la posizione del Movimento 5 Stelle di Tarquinia sul tema. “Non siamo qui a salvare ciò che gli altri consiglieri di maggioranza non hanno neanche provato a tutelare pur partecipando anche all’amministrazione dell’ente Agraria. – spiega Celletti – Noi non siamo d’accordo con l’acquiescenza e il silenzio nei confronti di chi effettua scelte insensate e dispone spese che non possono essere sostenute: non accettiamo che per interesse ci si svegli dal torpore e si chieda aiuto solo quando la nave affonda, nonostante il fatto che gli “equipaggi” e il “comandante” siano stati avvisati più volte e che, pervicacemente, da questo loro stato non ne traggano le dovute conseguenze politiche”.

I nodi, di fatto, sono dunque due: le scelte di spesa dell’Ente di via Garibaldi e il duplice ruolo politico di alcuni consiglieri, presenti sia sui banchi dell’Agraria che su quelli del Comune. “Se essi intendono bypassare l’opinione pubblica, comportandosi con ignavia nell’altro ente per poi assolversi e far pagare la comunità avvalendosi dell’indulgenza di questo per approvarsi il “salvagente” facciano pure; domani dovremo far sapere come e perché a pagare sarà sempre “Pantalone”, cioè i cittadini. Quindi, chi è in queste condizioni ne tragga le dovute conclusioni e metta fine, una buona volta, al doppio gioco tra Agraria e Comune; ed anche all’inutile e sterile replica di attività (leggasi: assessorati) che sono, per antonomasia, competenza della giunta comunale”.

La contrarietà all’atto è, perciò, netta, come il consigliere del M5S tiene a ribadire. “Il presidente Antonelli, piuttosto che usare prudenza e parsimonia si è lanciato in ricorsi e controricorsi costosissimi di cui, l’esito – ormai evidente per tutti – non ha portato, come era prevedibile, a soluzioni positive della controversa questione ICI e, nostro malgrado, dobbiamo registrare l’ennesimo atto di “arroganza amministrativa” teso a far digerire alla cittadinanza una soluzione che tale non è. Infatti, il versamento per cassa delle somme dovute non ci sarà e l’ente comunale dovrà – non con il nostro consenso – farsi carico di un immobile che non produrrà altro che costi aggiuntivi in termini di spese di straordinaria amministrazione senza, per contro, ricavare alcun canone di locazione poiché, non più dovuto dallo Stato per gli immobili di proprietà pubblica occupati dalle forze dell’ordine (vedi decreto “spending review”)”.

“Ciò detto – conclude Celletti – non resta che un’amara considerazione da parte nostra: registrare, ancora una volta, come la politica improntata alla propaganda più spicciola, alle feste e alle altre numerosi, inutili e vacue voci di spesa degli enti amministrati siano, alla fine, fardelli economici che gravano solo sulle spalle di chi dovreste, oculatamente, amministrare e, invece, spremete come limoni: i cittadini tarquiniesi”.

Movimento 5 Stelle Tarquinia