
Riceviamo da Forum Ambientalista e Italia Nostra Sezione Etruria e pubblichiamo
“Abbiamo seguito con attenzione le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che durante l’evento “Nuove Energie” a Torino ha parlato del superamento dell’idea di un deposito unico nazionale per i rifiuti radioattivi e della cosiddetta “Carta dei 51 siti idonei”.
Se da un lato ogni segnale di ripensamento ci conferma la fondatezza della nostra opposizione, dall’altro non possiamo considerarci rassicurati da una semplice dichiarazione a voce. Nessun atto formale è stato pubblicato, né risultano modifiche concrete al procedimento in corso: la procedura di localizzazione del deposito è ancora attiva, e i siti individuati nella Tuscia restano potenzialmente a rischio.
Inoltre, vogliamo essere molto chiari: l’abbandono dell’idea di un centro unico non equivale automaticamente a una maggiore sicurezza per i cittadini. Al contrario, temiamo che dietro a questa nuova strategia si celi la possibilità di frammentare il problema, distribuendo i rifiuti pericolosi in più luoghi, senza un vero piano nazionale di messa in sicurezza.
Ma i rifiuti altamente radioattivi dove andranno a finire? Se davvero si abbandona l’idea di un deposito unico, verranno lasciati nelle centrali nucleari dismesse? Oppure verranno comunque trasferiti e stoccati nei depositi esistenti, pensati per rifiuti di bassa e media attività?
Questa è una domanda cruciale a cui il Governo non ha ancora risposto. E finché non sarà chiarito il destino dei materiali più pericolosi, non potremo parlare né di sicurezza né di vera svolta. Finché non avremo certezze, finché il passaggio da un deposito unico nazionale ad altre decisioni non sarà affrontato con trasparenza, responsabilità e attraverso scelte chiare e partecipate, continueremo a manifestare e a vigilare.
Perché la salute dei cittadini e la tutela dei territori vengono prima di tutto. Per questo rimane fondamentale partecipare alla manifestazione di sabato 11 maggio a Corchiano. Una tappa importante del percorso di mobilitazione della Tuscia, per difendere insieme il nostro presente e il nostro futuro”.
