direzioniAltre Festival: dal 24 al 28 agosto danza, teatro e performance nel centro storico di Tuscania

Riceviamo e pubblichiamo

Dal 24 al 28 agosto 2022, danza, teatro e performance invaderanno il borgo medievale di Tuscania (VT) per la sesta edizione di direzioniAltre Festival, organizzato da Twain Centro di Produzione Danza, sotto la direzione artistica di Loredana Parrella.

Cinque giorni all’insegna delle arti performative negli spazi del Supercinema, Ex Tempio Santa Croce, Teatro Il Rivellino e Anfiteatro Parco Torre di Lavello per un festival multidisciplinare finalizzato alla sperimentazione di nuove modalità di ricerca scenica e di incontro tra artisti e spettatori. Ospiti all’interno del programma compagnie del panorama nazionale comeMarco Augusto Chenevier, Balletto Civile, Francesca Foscarini, Compagnia Naturalis Labor, Spellbound Contemporary Ballet, Zerogrammi, Margine Operativo, Teatro Potlach, Compagnia Petrillo Danza, Twain physical dance theatre e le compagnie internazionali Cie Art Mouv’ e Cie MonadParte della programmazione è inoltre dedicata alla giovane autorialità con autori come Jessica De Masi, Anonima Teatri, Lorenzo Di Rocco e Jennifer Rosati (Vincitori Premio Twain_direzioniAltre 2021), Nicola Simone Cisternino. Infine, anche per quest’anno, l’ultima sera si svolgerà la finale della VI edizione del Premio Twain_direzioniAltre, con sostegno alla produzione, residenza artistica e circuitazione per Artisti/e Under35. 

direzioniAltre Festival 2022 è realizzato con il contributo di Regione Lazio, MiC – Ministero della Cultura, Comune di Tuscania, Institut Français in collaborazione con ATCL Lazio, Anonima Teatri, PERIFERIE ARTISTICHE, Dominio Pubblico, Vera Stasi e Mirabilia Festival.

Nato nel 2013 ad Albano Laziale, spostatosi nel 2015 a Ladispoli, nel 2016 a Tolfa e dal 2018 a Tuscania, nel 2022 il Festival vede più tappe nella Regione Lazio. Dopo il successo di direzioniAltre Festival_tuttelestradeportanoaRoma svolto dal 2 al 7 agosto presso la Biblioteca Arcipelago Auditorium e Piazzale dei Caduti della Montagnola (Municipio VIII), promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2022 – Riaccendiamo la Città, Insieme” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE, a settembre sarà prima a Vicovaro (11 e 18/09 Piazza San Pietro) e poi a Santa Marinella (dal 23 al 25/09 Largo Monsignor Ostilio Ricci), come direzioniAltre Festival_Sguardimetropolitani, attività inserita nell’ambito del ciclo di programmazione “Spettacoli dal vivo nei comuni della Città metropolitana di Roma Capitale” con il sostegno del Ministero della Cultura e di Roma Capitale.  

PROGRAMMA:

24 agosto

h 19.00 | Giardino Santa Croce

Cie Art Mouv’

Parallel Spaces

site-specific

di Hélène Taddei-Lawson | creazione e performance Hélène Taddei-Lawson, Déborah Lombardo, Davia Benedetti, Juha Pekka Marsalo | musiche Harold Budd, LTJ Bukem, Bill Laswell

Parallel Spaces è una struttura improvvisata composta da 3 a 5 tappeti danza disposti nello spazio. I ballerini si muovono attraverso questa struttura nota come “layers” in suoni elettronici e concreti. Il sound designer può esibirsi all’esterno o all’interno dello spazio in parallelo attraverso un dispositivo digitale che permette di muoversi. Immagini video monumentali o mappate sul corpo creano atmosfere poetiche, futuristiche e insolite.

h 19.30 | Sala Santa Croce

Compagnia Petrillo Danza

Jeannette

primo quadro

coreografia e regia Loris Petrillo | con Ugne Kavaliauskaite, Beatrice Zaveckaite | testi Giovanna Perdichizzi | produzione Twain Centro di Produzione Danza

Jeannette, un nome da fanciulla per un personaggio che ha compiuto imprese straordinarie. Tratta dalla storia di Giovanna d’Arco, la pièce di Loris Petrillo ne rappresenta l’epilogo. Cosa pensa Jeannette? Come agisce Jeannette? È un coraggio il suo che la nostra società fatica ormai a comprendere tanto da voler racchiudere le sue visioni in follia psichiatrica. Era pazza o no? – ci si chiede allora. Ma è davvero la domanda giusta da porsi? Dov’è finita piuttosto quella capacità di non cedere di fronte alle ingiustizie andando addirittura incontro alla morte? Cosa quindi rappresenta la sua morte? È un cedimento o il più estremo atto di coraggio? Non mi avrete mai – sembra dirci ancora oggi – preferisco morire ed essere libera piuttosto che vivere da schiava. Questa, allora, è ancora oggi la sua eredità.

h 20.00 | Giardino Santa Croce

Compagnia Naturalis Labor

Jules

nuova creazione

concept Luciano Padovani | di e con Alice Carrino e Giuseppe Morello | musiche originali Diego Dall’Osto | musiche colonne sonore di alcuni film francesi | luci Thomas Heuger | costumi Lucia Lapolla | produzione Compagnia Naturalis Labor | co-produzione Artfest 2022 | con il sostegno di MiC / Regione Veneto / Comune di Vicenza | con la collaborazione di Visioni di danza 2022

Un duetto che ci trasporta nel mondo della Nouvelle Vague di Godard, Truffaut, Godard, Rhomer. Schizzi, appunti, fotogrammi di umanità che si intrecciano. Vite appese, una storia di amore. La vita è una continua casualità, emozionante come il bacio rubato in una notte d’inverno o un telefono che squilla senza risposta. Un mondo immaginario ma reale, denso come il fumo in un bistrot o la nebbia di una sera d’inverno. Jules è il suono del mare.

h 21.30 | Supercinema

Zakuro

Entanglement

Vincitore Premio Twain_direzioniAltre 2021

creazione e interpretazione Lorenzo di Rocco e Jennifer Lavinia Rosati | musiche Zack Hemsey | disegno luci Tuccio Guicciardini | produzione Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali, Fondazione Fabbrica Europa/PARC Performing Arts Research Centre | con il sostegno alla produzione TWAIN Centro di Produzione Danza e PERIFERIE ARTISTICHE – Centro di Residenza Multidisciplinare del Lazio | con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Toscana

Scagliati in una dimensione in cui micro e macro si fondono in una realtà elastica, due corpi la esplorano, mossi verso un incontro involontario. Incontrandosi iniziano a comunicare e, attraverso un incessante contatto, intrecciano i fili di una connessione infinita creando immagini di esperienze passate, presenti o future che, come ologrammi, prendono vita. Danno così origine ad uno scambio di informazioni che consentirà loro di porre le basi per un’interazione possibile a qualsiasi distanza. L’idea del lavoro nasce dall’indagine di un affascinante concetto appartenente al mondo delle particelle: l’entanglement, quel misterioso fenomeno della meccanica quantistica già definito da Einstein come “un’azione a distanza”, in cui due microparticelle, inizialmente fatte entrare nello stesso stato quantico, possono risultare connesse anche se poste successivamente a grande distanza una dall’altra. Dall’esplorazione di questo micro fenomeno nasce una riflessione sul rapporto tra atomo e uomo intesi come uno la riproduzione in scala dell’altro e dunque l’ipotesi che il fenomeno dell’entanglement possa verificarsi anche nella nostra realtà. Gli esseri umani creano costantemente relazioni che influenzano lo status quo emotivo degli uni e degli altri, indipendentemente da come comunichino, risultando anch’essi uniti da un legame impercettibile. Un legame infinito, che lascia una traccia indissolubile nel tempo e nello spazio.

25 agosto

h 19.00 | Sala Santa Croce in collaborazione con ATCL Lazio

Francesca Foscarini

Punk. Kill me please

ideazione e creazione Francesca Foscarini, Cosimo Lopalco | interpretazione Francesca Foscarini, Beatrice D’Amelio | coproduzione Associazione Culturale VAN / FESTIVAL DANZA IN RETE-Teatro Comunale Città di Vicenza | con il sostegno di Centrale Fies_art work space, Teatro delle Rane | con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore Coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), Arteven/Festival Prospettiva Danza e Teatro, CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa, Santarcangelo dei Teatri

La versione breve del lavoro è stata selezionata dal Rotterdam International Duet Choreography Competition 2019 e presentata alla NID Platform Open Studios Reggio Emilia 2019.

Ispirato alla rivoluzione punk, il lavoro dà vita a due corpi femminili soggetti a trasformazioni continue e iconiche: sono corpi autogeneranti e onnipotenti, sensuali e appassionati, buffi, elettrizzati e mostruosi. Condividendo la stessa protesta, la stessa rabbia e passione per la vita, si ergono a paladini di ribellione e follia, amore e uguaglianza, e mettono in scena un manifesto vivente di femminismo, coraggio, forza, ironia e libertà.

h 19.30 | Sala Santa Croce

Jessica De Masi

In.Contrastabile

di e con Jessica De Masi | musiche originali Salvatore Belviso | produzione Twain Centro di Produzione Danza | con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Tuscania | Finalista CortoinDanza 2016 // Finalista Premio Twain_direzioniAltre 2017 | Vincitore Premio Presente Futuro 2021 – Teatro Libero Palermo

Forza istintuale e forza intellettuale, istinto e pensiero, questa la dualità che motiva “In.Contrastabile”, i due poli attraverso cui la figura in scena è costretta a dimenarsi. La ricerca coreografica parte da un’immagine: una sfera di piombo situata in fondo al cuore che racchiude sofferenze della nostra vita e di tutte quelle che ci hanno preceduto. Gli effetti collaterali della nostra storia sono vivi più che mai e condizionano le nostre esistenze. La figura in scena è posseduta da questa ombra che ci accompagna, si muove guidata da essa, ma riconosce anche la presenza di qualcosa di più autentico trovandosi così in balia fra le due forze. In.Contrastabile è un viaggio nel nostro essere più profondo. Una ricerca su cosa realmente ci muove, una lotta contro le caratteristiche che pensiamo di incarnare, ma che dobbiamo imparare a riconoscere come influenze esterne. Allora saremo pronti a bagnarci nelle acque del nostro mondo infero e riemergere privati della paura della nostra vera essenza.

h 21.30 | Supercinema

Marco Augusto Chenevier

Quintetto

di e con Marco Augusto Chenevier | produzione Cie Les 3 Plumes | con il sostegno di Regione Autonoma Valle d’Aosta | Spettacolo vincitore del Be Festival – Birmingham 2015 | Inserito nella “Top 10 Comedy 2016” del quotidiano inglese “The Guardian” | Secondo premio del pubblico al Mess Festival – Sarajevo 2015 | Primo premio per la danza contemporanea al Sarajevo Winter festival – 2013 | Secondo classificato al Next Generation festival – Padova 2013

Il “5”, nell’esoterismo, è il numero che simboleggia la vita universale, l’individualità umana, la volontà, l’intelligenza, l’ispirazione e il genio. Simboleggia anche l’evoluzione verticale, il movimento progressivo ascendente. Per l’esoterismo il “5” è il numero dell’uomo come punto mediano tra terra e cielo, e indica che l’ascensione verso una condizione superiore è possibile. Esso contiene la sintesi dei cinque sensi, il numero delle dita di un uomo, è la base decimale matematica, è il numero del pentacolo ed il numero della stella a cinque punte. Si tratta di una cifra dell’uomo, a cui gli uomini hanno attribuito significati trascendentali fin dalla notte dei tempi. Ma oggi c’è la crisi…

26 agosto

h 19.00 | Sala Santa Croce

Spellbound Contemporary Ballet

Unknown Woman

coreografia Mauro Astolfi |interprete Maria Cossu | assistente alla coreografia Alessandra Chirulli | disegno luci Marco Policastro | realizzazione costume Anna Coluccia | musiche AAVV

Il progetto Spellbound 25 è una produzione Spellbound realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo e Regione Lazio – Dipartimento Cultura, Politiche Giovanili e Lazio creativo in collaborazione con Ambasciata di Spagna a Roma e in coproduzione con MilanoOltre e Cult!ur Partner.

Unknown Woman è un racconto serio ed immaginario allo stesso tempo, è un raccoglitore di memorie e di pensieri di quello che è accaduto con un’artista importante in 20 anni di collaborazione e di condivisione. Io e lei abituati in questi 20 anni a raccontarci alcune cose segrete attraverso dei movimenti, dei portatori sani di verità, una rubrica disordinata dove ho dovuto leggere e rileggere appunti per capire la donna e l’artista. Forse ci siamo capiti solo in una sala prove e sul palcoscenico di un teatro, ma come si fa a capire un’artista? inseguirla è stato possibile solo con gli occhi e con il cuore, ogni altro modo ti confonde ancora di più e ogni volta devi quasi ricominciare dall’inizio, come ci ripresentassimo e ci chiedessimo per la prima volta il nome. Non so dove finisce l’immaginazione e quanto invece ho imparato da lei in questi 20 anni. Da sconosciuti siamo ancora in sala, ci osserviamo, ci regaliamo e ci rubiamo cose, ma ci conosciamo bene e per questo camminiamo ancora insieme.

h 21.15 | Teatro Il Rivellino

Anonima Teatri

GIULIO

anteprima

liberamente ispirato al Giulio Cesare di W. Shakespeare

di Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo | con Beatrice Fedi, Caroline Loiseau, Fabio Pagano, Guido Targetti, Valerio Riondino e Umberto Gesi | scene Federico Biancalani realizzate da Marco Uliveri e Vittorio Cavallini | costumi Elena Ciciani | luci Piermarco Lunghi | produzione Anonima Teatri | con il sostegno di Twain Centro di Produzione Danza, Dance Project Festival | con il contributo di Regione Lazio Spettacolo dal Vivo

Tre giorni alle Idi di marzo. Mentre Bruto e Cassio tessono le redini della congiura ai danni di Cesare, Giulio, un giovane ciabattino al servizio di Bruto, si ritrova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il ciabattino ha la possibilità di salvare la vita di Cesare, ma questo significa rischiare la propria. Potrebbe fuggire ma non lo fa. Messo alle strette da Bruto e Cassio, tradito da Porzia, affronta il suo destino, che ormai è pericolosamente legato a quello di Cesare. Giulio porta con sé una domanda fondamentale: e se tutto fosse semplice? Se l’unica regola da seguire in una società democratica fosse composta solo da tre parole: fare i bravi?

h 22.30 | Giardino Santa Croce

Zerogrammi

Elegìa delle cose perdute (Il film)

Proiezione

soggetto, regia e coreografie Stefano Mazzotta | una riscrittura da Os Pobres di Raul Brandao | co-regia Massimo Gasole | progetto realizzato con il contributo di INTERCONNESSIONI_residenze artistiche in Sardegna – direzione Simonetta Pusceddu/Tersicorea | creato con e interpretato da Alessio Rundeddu, Amina Amici, Damien Camunez, Gabriel Beddoes, Manuel Martin, Miriam Cinieri, Lucrezia Maimone, Simone Zambelli e con Sara Angius, Elisa Zedda con la partecipazione speciale di Antonio Piovanelli, Bonaria Ghidoni, Loredana Parrella | collaborazione alla drammaturgia Fabio Chiriatti, Anthony Mathieu | operatori di ripresa Massimo Gasole, Damiano Picciau | riprese aeree Alberto Masala | montaggio Massimo Gasole | foley soundesign, mix audio Emanuele Pusceddu | color grading e direttore della fotografia Damiano Picciau | trucco e parrucco Federica Li | costumi e scene Stefano Mazzotta | luci Tommaso Contu | segreteria di produzione Maria Elisa Carzedda | produzione Zerogrammi | in collaborazione con Tersicorea_Officina delle arti sceniche, Illador Films, Casa Luft, Arca del tempo, Festival Danza Estate, C.ie La meme balle, La nave del duende | con il contributo di Twain _ periferie artistiche_centro di residenza della Regione Lazio | con il sostegno di Mic_Ministero della Cultura, Regione autonoma della Sardegna, Regione Piemonte, Fondazione di Sardegna, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le provincie di Oristano e Sud Sardegna, Comune di Settimo San Pietro, Comune di Selargius, Comune di Quartucciu, Ce.D.A.C Sardegna_circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo | un ringraziamento a Elisabetta Milia, Alessandro Baldussi, Sandro Perra, Raffaele Lai, Angelo e Sara Fadelli, Salvatore Medda, Valentina Tibaldi, Silvia Battaglio, Cooperativa Specus, Cooperativa Bios

L’articolato processo creativo che conduce alla realizzazione dello spettacolo di danza Elegìa delle cose perdute, attraversando le sue residenze coreografiche sarde nel merito di INTERCONNESSIONI, progetto di residenza artistica a cura di Tersicorea/Cagliari, si presta alla creazione di un progetto filmico e fotografico co-firmato dal coreografo e regista Stefano Mazzotta e dal cineasta Massimo Gasole. Le geografie della Sardegna (tra queste la piccola cittadina di Settimo San Pietro con il suo Cuccuru Nuraxi e le antiche case campidanesi, le spiagge della costa sud orientale, le saline) diventano la scenografia naturale dove trovano dimora i poetici personaggi del romanzo aspro e doloroso Os Pobres dello scrittore portoghese Raul Brandao. L’obiettivo della camera mette a fuoco e tesse insieme le storie solitarie di figure derelitte e però goffe al limite del clownesco, accomunate dal medesimo sentimento di malinconica nostalgia e desiderio di riscatto. Lo spazio che intercorre tra l’osservatore e queste storie (e tra queste storie e il sogno condiviso cui tendono) è una lontananza dal sapore leopardiano, la misura di un finibusterrae che è senso di precarietà, di sospensione nel vuoto. Come se ci si potesse aspettare a ogni istante lo sbriciolamento della terra sotto i piedi, lo sprofondare nell’abisso, il naufragare in un mare che corteggia la terra come un innamorato paziente. Questa misura che non sappiamo concepire, rende il lontano vivo, teso, vibrante. È l’elenco di ciò che i personaggi non possono più vedere o che vorrebbero poter toccare per la prima volta, è il lontano che si mostra in forma di confine, presenza dell’altrove, vertigine. Su questo orizzonte aperto, in questo racconto di immagini danzanti, di corpi in attesa, si stagliano profili di creature e memorie di storie che ci raccontano il tempo e lo spazio degli addii, il paesaggio, la luce, l’esilio. Le loro storie ci invitano a spogliarci di ogni nome, fermarci al limitare, al punto in cui la terra si distende sopra il mare. Tra un bisogno bruciante di Itaca e l’ansia di un altro viaggio, tra un confine reale e uno sconfinamento immaginario, un rifugio e un miraggio. Cose perdute o mai state.

27 agosto

h 19.30 | Giardino Santa Croce

Balletto Civile

Paesaggio d’interni

site-specific

ideazione Balletto Civile | danzato e creato da Francesco Gabrielli, Alessandro Pallecchi Emanuela Serra, Giulia Spattini | produzione Balletto Civile

Il palco è la strada, la scena un interno, un tavolo e due sedie, come un’isola a cui approdare. Corpi a confronto in partiture ritmiche danzate. Due coppie ai margini e allo stesso tempo al centro del vortice contraddittorio della relazione in cui si trovano, due mondi agli opposti che si assomigliano più di quanto siamo pronti ad ammettere. La partitura coreografica è costruita sempre al limite tra gesto tecnico e azione agita, le relazioni tra i protagonisti si esplicitano attraverso una partita ad armi pari che ognuna delle due coppie gioca senza riserva, la prima disegna il proprio rapporto in relazione a una partitura sonora tratta dal film “Io e Annie” di Woody Allen, la seconda costruisce il proprio viaggio su un pezzo di Bjork. I poli opposti, dentro e fuori dalla coppia si avvicinano e si respingono dando origine a un oggetto scenico che riflette sui rapporti sentimentali, partendo dagli opposti per comprendere che nella diversità siamo accomunati da molti più dettagli di quelli che pensiamo, la nostra storia ne contiene altre cento. Un caleidoscopio di immagini a cui Balletto Civile si ispira per indagare la relazione emotiva tra uomini e donne: amanti, fratelli, nemici, simili e compagni. Gli interpreti cambiano postazione e la storia prosegue, in corpi e ruoli diversi. Per poi riunirsi in un carillon contemporaneo dove riconoscersi diventa inevitabile. Una drammaturgia che collega la tempesta d’impulsi presente tra noi e l’altro usando il cambio di prospettiva per rendere, ciò che sembra chiaro, velocemente inaspettato.

h 20.00 | Sala Santa Croce

Margine Operativo

Animali

ideazione Pako Graziani e Alessandra Ferraro | regia Pako Graziani | performer Yoris Petrillo | sound designer Dario Salvagnini | light designer Marco Guarrera | ispirazione dal libro ANIMA di Wajdi Mouawad | produzione Margine Operativo, Attraversamenti Multipli, Twain Centro di Produzione Danza

È una esplorazione della natura umana attraverso lo sguardo degli animali. Ma non c’è nessuna mitizzazione della natura: la ferocia appartiene al regno animale, è una delle modalità di quell’interconnessione universale. Gli animali sentono gli umani per come sono davvero, ne percepiscono l’aura, il temperamento e le inquietudini e questo li porta a provare per loro simpatia, repulsione o paura.

h 21.00 | foyer Teatro Il Rivellino

Balletto Civile

Loose Dogs

regia Emanuela Serra | ideazione Emanuela Serra/Guido Affini/Alessandro Pallecchi | testi Emanuela Serra | disegno sonoro Guido Affini | produzione Balletto Civile

Loose Dogs nasce dall’urgenza di continuare un’indagine nell’ambito di una scrittura drammaturgica originale e nella creazione di un disegno sonoro eseguito dal vivo, a sostegno dell’immaginario fisico e vocale. Una ricerca di espressione tra l’uso del canto e del recitar/cantato in diverse lingue e tra la connessione corpo/voce. Una ricerca coreografica in a-solo e in relazione. L’obiettivo è la creazione di un oggetto autonomo che rifletta su tematiche sociali quali la necessità di espressione creativa e l’urgenza di disobbedire ad una omologazione forzata del pensiero e che sia esportabile in spazi non teatrali. È ambientato in un bar di periferia, per ora il personaggio principale è solo in scena, e attraverso un meccanismo da monologo interiore, interpreta con una carrellata immagini fisiche e vocali, il mondo degli ultimi. Tutti i testi sono scritti originali e il modo di interpretarli nasce dal corpo. Le storie che vengono nominate e i personaggi, vivono attraverso il personaggio principale, per un attimo. I ricordi diventano presente, come capita a chi conosce una solitudine profonda. Lo spazio è microfonato, la percezione è distorta. Alla fine, My Way di Sid Vicius lascia intendere che si, il personaggio principale crea la sua filosofia, quella dei cani sciolti.

h 22.00 | Anfiteatro Parco Torre di Lavello

Cie Monad

Yin

scritto e interpretato da Van-Kim Tran e Cyrille Humen | messa in scena Eric Longequel | sound design Sylvain Quément/Gangpol (“Dystonie”, “Yokai”) e Stéphane Laporte | luci Gilles Fer | regia David Maillard o Paul Roussier | scene e costumi Juline Darde Gervais | realizzazione costumi Léa Assous | coproduzioni Associazione Beaumarchais-SACD (75), Cité du Cirque per il polo regionale Cirque Le Mans (72), la città di Le Mans (72), La Maison des Jonglages – Scène conventionnée La Courneuve (93), 3 bis f – lieu d’arts contemporains (13), Espace Germinal (95), Archaos Pôle National Cirque (13) | residenze La Cascade – Polo Nazionale del Circo – Ardèche – Auvergne – Rodano-Alpi (07), Espace Germinal a Fosses (95), Coopérative De Rue et De Cirque (75), l’Etabli – Collectif Petit Travers (69)

progetto Les Frontieres du Cirque con il sostegno dell’Institut Français in collaborazione con Mirabilia Festival

Yin è un invito a spostare la propria percezione, cambiare lo spazio-tempo, attraversare il confine tra i mondi. In questo spettacolo di danza dei dervisci e giocoleria, il pubblico condivide l’esperienza della rotazione dal proprio posto a sedere. Dall’atmosfera sospesa alla giocoleria virtuosa, sarà condotto in una moderna trance, un’ipnosi scandita da una coreografia in rotazione.

28 agosto

h 18.30 | Sala Santa Croce

Parrella/Giannoni

Performance per corpi soli

Atto scenico per un corpo e un musicista

un progetto di Loredana Parrella e Marco Giannoni | disegno luci Loredana Parrella | con Marco Giannoni, Guia Meucci, Giulia Vago | produzione Twain Centro di Produzione Danza | con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Tuscania

Performance per corpi soli è un atto scenico che sfugge tanto al linguaggio quanto al concetto di forma. La scrittura coreografica e la scrittura musicale, attraverso un dialogo continuo, rivelano la loro indipendenza. Da questo incontro emerge un’inevitabile attrazione per il corpo solo e tra i corpi stessi che sottolinea l’inesauribile ricerca mai completamente soddisfatta.

h 19.15 | Dal Teatro Il Rivellino al Parco Torre di Lavello per il Centro Storico

Teatro Potlach

Il Circo Magico

Parata

regia Pino Di Buduo | con Marcus Acauan, Zsofia Gulyas, Nathalie Mentha, Irene Rossi | produzione Teatro Potlach

Un montaggio di attrazioni con trampolieri, percussioni, danze e racconti dell’antica tradizione circense. Gli spettatori saranno trasportati nel mondo del circo, dove saranno rapiti da due eleganti figure femminili sui trampoli, che li porteranno in un mondo alto. Si presenterà poi agli spettatori il Clown Bianco, presentatore del Circo Magico e guida in questo mondo fantastico. Tra balli sui trampoli, abilità circensi quali i nastri cinesi volanti e musiche dal vivo, gli spettatori scopriranno la favola del Principe Triste. Gli altri artisti del circo cercheranno in tutti i modi di far tornare il sorriso al principe venuto da lontano, ma alla fine sarà l’amore a sciogliergli il cuore. Grandi festeggiamenti quindi al Circo Magico, che si congederà dagli spettatori con un’ultima poetica scena di festa.

h 20.00 | Anfiteatro Parco Torre di Lavello

Cisternino/Ventura Costa

Face to face

di e con Nicola Simone Cisternino e Raffaele Ventura Costa

Performance musicale che connette il danzatore Nicola Simone Cisternino, autore under35 sostenuto da Twain dal 2017 negli spettacoli “Sobotta” “1-0” e nella nuova produzione “My Lonely Lovely Tale”, alle note del musicista romano Raffaele Ventura Costa, noto come testa di basso.

h 21.30 | Supercinema

Finale del Premio TWAIN_direzioniAltre 2022

Gabucci/Gozzi, IVONA, Martìnez, Pizziol/Sgambato, Quadrana, Rosa/Focaraccio

Gabucci/Gozzi

David’s Crash – Wor(l)d inside me

regia, elaborazione drammaturgica Francesca Gabucci | coreografie Laila Gozzi | con Francesca Gabucci, Laila Gozzi | sound designer Gianluca Agostini | scenografia Federico Biancalani, Elisa Zammarchi | costumi e bozzetti di scena Elisa Zammarchi | light designer Alice Colla | drammaturgia ispirata a Caro Vecchio Neon di David Foster Wallace, Come diventare se stessi – DFW si racconta a cura di David Lipsky, Gödel Escher Bach: un’eterna ghirlanda brillante di D. R. Hofstadter, L’ordine del tempo di Carlo Rovelli, Il Ramo Spezzato di Karen Green | in collaborazione con Amat nell’ambito di Residenze Casa del Teatro promosso da MiC e Regione Marche | con il sostegno de Il Lavoratorio di Firenze/Andrea Macaluso, Centro Culturale Rosetum di Milano | Progetto finalista Biennale di Venezia College Teatro bando Registi Under 35, 2021

All’indomani dell’uscita di Infinite Jest, David Lipsky fu inviato dalla rivista Rolling Stone a trascorrere 5 giorni al fianco di D.F. Wallace. Viaggiarono per centinaia di chilometri in automobile immersi in una conversazione su letteratura, politica, cinema, musica, fino agli aspetti più privati della vita di David. Crash è l’impatto del suicidio di David nel 2008 ed è lo schianto in automobile del suicida protagonista di Caro Vecchio Neon – romanzo breve da cui nasce la drammaturgia di questo progetto – inserito nella raccolta Oblio, ultima opera narrativa pubblicata in vita da David. L’istante precedente lo schianto in macchina – il tempo che una scritta al neon lampeggi – si dilata indefinitamente in confessioni personali e toccanti, proprio come quelle di Wallace nel lunghissimo viaggio in macchina con Lipsky. L’autore che di parole ne ha usate un flusso continuo e disorientante, in questo romanzo ne descrive tutto il limite comunicativo formulando e utilizzando una serie di paradossi che vorremmo indagare e sperimentare in scena insieme al pubblico: paradossi temporali e del linguaggio, per spiegare i quali, non si può far altro che utilizzare parole e tempo. Parole e tempo dell’evento scenico. Ecco che movimento, danza, musica, presenza delle performers cercano un tipo di comunicazione che va oltre ciò che David aveva a disposizione sulla pagina scritta.

IVONA

T.R.I.P.O.F.O.B.I.A.

coreografia Pablo Girolami | interpreti Pablo Girolami & Guilherme Leal | musica Max Richter | con il supporto di KOMM TANZ Teatro Cartiera Progetto residenza Compagnia Abbondanza/Bertoni | in collaborazione con il comune di Rovereto | con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche. Azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino. Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt)

La paura dei buchi, o meglio, di tutte quelle piccole figure geometriche che vicine tra loro creano dei piccoli fori. Un gioco di immagini basate su accostamenti che si ripetono tridimensionalmente e che provocano un senso di disgusto e repellenza; l’allarme si scatena grazie a un codice intrinseco, elaborato nei secoli dai nostri antenati, che salvaguarda il fobico dal pericolo di essere contagiato da forme parassitarie o di essere ferito da animali velenosi come ad esempio i serpenti. Ansia, angoscia, paura, mille nomi per un’unica dimensione esistenziale: quella di temere di perdere il controllo sul mondo, sul nostro corpo, sull’altro. Essere turbati da questo genere di cose può sembrare bizzarro per chi, come noi, trova affascinante un alveare strabordante di cunicoli. Ma nel momento in cui ci si imbatte in determinate immagini esemplificative della tripofobia, è inevitabile non provare un leggero disagio.

Giuliana Martínez

ABDICATIO

coreografia Giuliana Martínez | interpreti Giuliana Martínez | musiche composizione per flauto ed elettronica di Aldo Scarpitta

Questo lavoro si interroga su cosa voglia significare mostrare la propria fragilità, esser privi d’armi di fronte all’altro, andando contro i paradigmi che il potere sociale – educativo attua contro l’unicità di ogni individuo. Sembra impossibile l’umano se non quando sottoposto a violenza. Sembra impossibile rimanere integri come l’aria.

Pizziol/Sgambato

AMELIA una sedia per due

di e con Edoardo Sgambato e Priscilla Pizziol | musiche e sound design di Walter Laureti | costumi e scenografie di Mariangela Di Domenico | produzione Zerogrammi

Nello spazio abitano due corpi e una sedia sola. Il movimento e la manipolazione dell’oggetto sono al servizio della narrazione che, attraverso giochi, immagini e silenzi lascia spazio all’emergere della meravigliosa complessità insita in ogni relazione. Il materiale fisico affonda le sue radici nel partnering e nella contact improvisation con la particolarità di includere nell’esplorazione un oggetto che introduce una forte componente drammaturgica legata alla precarietà e alla sensibilità. “Una sedia per due” rappresenta uno dei capitoli di “AMELIA.

Elisa Quadrana

MAYDAY

di e con Elisa Quadrana | assistenza artistica Simone Zambelli | aiuto regia Elena Salierno | musiche Luca Giacobbe, Andrea Veneri, Frank Sinatra | un ringraziamento speciale va a Showroom di Gabriella Maiorino

Una richiesta d’aiuto da parte di un corpo (quasi) celeste che ha come ruolo quello di riportare indietro ogni cosa perduta nel tempo dall’essere umano. Una messaggera, un personaggio proveniente dalla Luna che si comporta come fosse un archivio di immagini, emozioni, luoghi e si presenta in un corpo – servo, che con il movimento è in continua creazione istantanea di memorie, azioni, situazioni che vengono materializzati istantaneamente, per poi disperdersi ad una ad una. Tutte quelle cose appartenute ad altri, rivivono in quell’istante come sogni fausti nella figura di una donna extraumana.

Rosa/Focaraccio

all you need is

concept & coreografia Emanuele Rosa e Maria Focaraccio | performance Emanuele Rosa, Maria Focaraccio, Armando Rossi | musica David Gold & Gordon Rees, John Surman, Bee Gees | costumi Emanuele Rosa e Maria Focaraccio | luci Cristina Spelti | creazione selezionata alla Vetrina della giovane danza d’autore eXtra 2022 – azione del Network Anticorpi XL

Partendo da figure di alcuni balli di coppia tradizionali quali il tango, il valzer, la salsa… all you need is intende esplorare e mettere in discussione la logica delle opposizioni binarie che dominano il nostro sistema di pensiero, la nostra cultura e la nostra società attraverso l’intromissione di un terzo elemento “nella relazione”. Sulle note di una famosa composizione di John Surman, una danza a tre fatta di continui incastri, equilibri e interconnessione fisica prende forma, come metafora di una diversa costellazione di relazione. Di che cosa si ha bisogno per continuare a coesistere in una relazione tra più di due elementi? Com’è possibile trovare e mantenere l’equilibrio ed il ritmo tra tutti? A quale costo?

BIGLIETTI: da 5 a 8€

INFO E PRENOTAZIONI:

0761 1986895 / (+39) 380 146 2962 (Whatsapp)

info@cietwain.com | cietwain.com

Supercinema | Via G. Garibaldi 1/A – 01017 Tuscania (VT)

Teatro Comunale Il Rivellino “Veriano Luchetti” | Piazza F. Basile, 3 – 01017 Tuscania (VT)

Giardino e Sala Santa Croce presso Ex Tempio Santa Croce | Piazza F. Basile, 41 – 01017 Tuscania (VT)

Anfiteatro Parco Torre di Lavello | Largo Torre di Lavello – 01017 Tuscania (VT)

Direzione Artistica Loredana Parrella 

Assistente alla Direzione e Tour Manager Yoris Petrillo 

Assistente alla Direzione Aleksandros Memetaj

Organizzazione Carlo Paini e Elisa Vago

Coordinamento tecnico Renato Criscuolo

Tecnica Piermarco Lunghi

Comunicazione, Ufficio Stampa e Social Media Elena Ciciani 

Promozione del pubblico Elena Mozzetta

Foto e video Valeria Tomasulo

Grafica Sara Cambi

Segreteria amministrativa Claudia Angelucci