Halloween tra zucche spaventose e pipistrelli: origini e simboli della festa del 31 ottobre

Per alcuni è una festa d’importazione, per altri addirittura un’icona dell’affermazione del consumismo e dell’imperialismo culturale statunitense. In realtà, è qualcosa che deriva da un’antica tradizione celtica-irlandese, e per molti è semplicemente un’occasione di divertimento e aggregazione, anche se in queso 2020 falcidiato dal contagio bisognerà trovare soluzioni differenti.

Guardando alla tradizione celtica, si legge che Samhain era una delle quattro feste gaeliche pre-cristiane: era in calendario ogni anno in onore della fine del raccolto e dell’arrivo dell’inverno proprio il 31 ottobre, quella che oggi per noi è la notte di Halloween. Una festa che aveva un’importante collegamento con il culto dei morti e dell’aldilà, tanto che in epoca cristiana è stata associata alla notte di Ognissanti.

Oggi Halloween è diventata occasione di divertimento, diffusasi in Italia soprattutto grazie a cinema e televisione che hanno raccontato la suggestione della notte delle streghe in salsa USA, cui poi si è aggiunta la spinta del marketing, in un periodo a cavallo tra l’attesa del Natale e la nostalgia dell’estate. A favorire il tutto, la forte presenza di simboli iconici della ricorrenza, che persistono di luogo in luogo pure se costumi e tradizioni di Halloween possono cambiare.

Jack O’Lantern, il simbolo della zucca di Halloween, ha avuto origine ad esempio molto tempo fa in Irlanda coi Celti, che però in occasione della notte di Samhain non intagliavano le zucche (in Irlanda, al tempo, non c’erano, e per l’usanza specifica bisogna attendere l’emigrazione degli irlandesi in America in seguito alla carestia delle patate nell’Ottocento), ma le rape, illuminandole all’interno con un tizzone ardente per tenere a bada gli spiriti maligni.

Il motivo del volto della zucca deriva invece dalla vecchia storia irlandese di Jack l’avaro, gran bevitore solito prendersi gioco degli altri che riuscì a far arrabbiare sia Dio che il Diavolo. Tanto che, al momento della sua morte, non trovò posto né in paradiso né all’inferno, finendo costretto a vagare per la terra con la sola luce di una rapa intagliata con un tizzone al suo interno, a mo’ di lanterna. Da qui il suo nome: Jack of the Lantern.

Anche la sagoma molto gotica del pipistrello rientra nell’iconografia tipica della festa di Halloween, e anche in questo caso si risale all’origine celtica della celebrazione. Nulla, insomma, a che vedere coi vampiri: ma quando, nell’antica Irlanda, si celebrava Samhain, i tanti fuochi accesi come rituale attiravano tanti insetti e, di conseguenza, tanti pipistrelli che di insetti si nutrono. Del tutto simile la motivazione per cui, anche nelle decorazioni, si finisce spesso per citare il gufo, spesso icona dal significato contrastante: per alcune tradizioni presagio positivo, per altre sinonimo di futura buona sorte.