“Il momento più difficile? Aver dovuto alzare le tasse”: intervista alla sindaca di Montalto Emanuela Socciarelli

di Stefano Tienforti

Era l’otto marzo dello scorso anno, quasi dodici mesi esatti fa, quando Emanuela Socciarelli annunciava la propria candidatura a sindaco di Montalto di Castro: una data simbolica, quella della Giornata internazionale della Donna, alla vigilia della quale la sindaca della città castrense ripercorre i primi mesi da prima cittadina.

D – “Come è stato entrare nell’ufficio del sindaco la prima volta?”

R – “Emozionante, perché in quel momento ti rendi conto che hai in mano la macchina amministrativa e, soprattutto, che ti troverai a prendere decisioni importanti per il tuo territorio e per i tuoi concittadini. Ma anche bello, e continua a esserlo soprattutto per la grande collaborazione che abbiamo ricevuto da parte di tutti i dipendenti del Comune e dai cittadini: si sono creati comitati e associazioni, tutti spontaneamente e con la voglia di fare qualcosa per Montalto e Pescia sapendo come a oggi il Comune non ha le risorse degli anni passati. Si è creato un bel senso di appartenenza, con tanta voglia di fare”.

D – “Di questo parliamo tra poco, prima una curiosità: ti sei già abituata al ruolo?”

R – “Ancora non mi sento “sindaco”, se è questo che intendi. Nel senso che mi sento ancora la Emanuela che parla con tutti e, devo essere sincera, mi sembra di essere ancora percepita come una persona vicina, non una che si chiude nel ruolo. Un ruolo che vivo con molta tranquillità, mantenendo la mia personalità fatta di quella disponibilità sempre mostrata nella vita di tutti i giorni. Forse andando avanti cambierò, non posso saperlo ora, ma per il momento sento di voler continuare in questo modo perché la vivo bene così, senza attribuirmi un ruolo distaccato. Adoro essere chiamata per nome, non sindaco o con chissà quale appellativo, e mi piace che mi diano del tu”.

D – “Una luna di miele, detta così…”

R – “Nemmeno un po’, o almeno sino a quando non abbiamo iniziato a guardarci intorno. Soprattutto sin quando non abbiamo preso in mano un bilancio critico, che ci ha costretti a cercare e trovare professionisti che ci hanno supportato e aiutato. Costringendoci anche a scelte dolorose per evitare il default, ad iniziare dall’aumento dell’IMU agricolo e sui capannoni artigianali e negozi: ma non c’era altra scelta, non potevamo fare diversamente. Quando affronti una situazione così difficile, devi mettere in campo tutte le possibilità di recupero che si hanno. Anzi, proprio su questo tengo a chiarire una cosa: abbiamo fatto un enorme lavoro di recupero dei vecchi crediti, potenziando l’ufficio tributi proprio per questo compito, e da qui è nata la scelta di non ricorrere alla rottamazione delle cartelle esattoriali. Non ci sembrava giusto verso chi ha sempre pagato e nei confronti di chi, poche settimane prima, si era visto alzare le tasse. È stato un modo per rispondere alle esigenze di bilancio, anche se la cifra non era enorme, e la minoranza ci ha supportato, votando a favore della nostra scelta”.

D – “Parliamo di cose fatte e cose da fare: in un’intervista prelettorale mi dicesti che la priorità sarebbe stata ripristinare l’ordinario. Iniziato a farlo? Soddisfatta di questi primi nove mesi?”

R – “Sempre considerando le difficoltà di cui parlavamo poco fa, devo dire che sì, siamo soddisfatti di quello che pian piano stiamo iniziando a fare. Il nostro punto fermo resta ripristinare la manutenzione ordinaria e abbiamo iniziato a sistemare anche situazioni che rimanevano sospese da anni, tipo il tetto della scuola dell’infanzia di Pescia Romana, dove pioveva, o l’attivazione del fotovoltaico, fermo da due anni. Ora stiamo portando a termine altre opere di manutenzione degli istituti e chiudendo cose pregresse e rimaste bloccate. Aggiungiamoci che abbiamo fatto una convenzione con Enel per l’efficientamento energetico della pubblica illuminazione, con i pali della pubblica illuminazione che saranno sostituiti da altri con illuminazione a led”.

D – “Il momento più doloroso?”

R – “Aver dovuto aumentare le tasse, perché ci siamo resi tutti conto che creavamo un problema al cittadino, ma davvero non c’era via di scampo. E il fatto che un bilancio con quelle criticità ora riusciamo a chiuderlo è una soddisfazione che possiamo vivere grazie al supporto di tutti. Adesso sta a noi premiare i cittadini riducendo di nuovo quell’imposta”.

D -“Invece la soddisfazione più bella?”

R – “Come mia natura, lavoro molto con le parti sociali. Per cui ti rispondo la soddisfazione che viene dal rapporto con le persone, che molte volte vengono con problematiche che assieme cerchiamo di risolvere, con tutta la squadra politica e amministrativa. Ora piano piano stiamo programmando tutta una serie di attività che partiranno da settembre per dare ulteriori risposte ai cittadini, che se le aspettano soprattutto su scuola e sociale”.

D – “In politica le polemiche sono all’ordine del giorno, ma c’è una critica che ti ha colpito più di tutte, perché hai pensato cogliesse nel segno?”

R – “No”

D – “E qualcosa che invece ti ha ferito o infastidito?”

R – “A me dà fastidio la critica che nasce sul niente: abbiamo da poco preso in mano il Comune, stiamo cercando di riorganizzare gli uffici, che abbiamo trovato praticamente smembrati, alcuni in pratica senza personale o ridotti all’osso. Pian piano abbiamo cercato di aprire le mobilità, limitando le assunzioni con l’articolo 90 per cercare di non aggravare ulteriormente la spesa e, soprattutto, stiamo cercando di ricostruire la documentazione di tanti ambiti del Comune, a partire dal demanio. È stato un lavoro molto faticoso, riprendere in mano tutta la parte tecnica, soprattutto in una struttura che mancava di personale. Nonostante questo, siamo riusciti in pochissimi mesi ad approvare il PUA: darne l’incarico è stata la nostra prima azione una volta insediati e lo abbiamo portato nonostante la scadenza fosse stata prorogata al 2024. Abbiamo cercato di riorganizzare il sistema dei rifiuti, mettendoci subito seduti con l’impresa che gestisce l’appalto della raccolta differenziata e cercando, soprattutto nella prima fase, di affrontare l’emergenza estiva: le criticità di quell’appalto sono molte e le stiamo affrontando e rivedendo man mano, ad esempio prendendo parti di quell’accordo mai poste in essere e le abbiamo fatte realizzare, lavorando con la ditta. Critiche o non critiche, siamo orgogliosi di aver fatto queste cose importanti per la città e oggi, grazie a questo lavoro, stiamo facendo ripartire la macchina amministrativa tra scadenze e progetti da rianalizzare, per capire, soprattutto dopo l’aumento dei listini prezzi, come poterli modificare e portare a termine. Consideriamo anche tutti i mutui presi e non spesi dalla precedente amministrazione: stiamo rifacendo tutti i computi metrici e le rivalutazioni di spesa perché purtroppo con la variazione dei prezzi è cambiato tutto!”.

D – “Quello dell’eredità dalle precedenti gestioni è un aspetto tipico di ogni nuova amministrazione, che però prima o poi deve voltare pagina e trovare il modo di imporre le proprie idee e la propria linea. Pensi che a un anno dalle elezioni, dalla metà del 2023 in poi, potrà iniziare il primo, vero anno di amministrazione in cui non sentiremo più parlare di difficoltà ereditate e mancanza di soldi, ma di progetti realizzati?”

R – “Proprio in questi giorni, come ti dicevo, stiamo chiudendo un bilancio in linea con le attuali possibilità economiche del comune. Sicuramente, ad esempio, cercheremo di fare l’estate con le piccole feste, le sagre, ma sicuramente non si spenderanno più le cifre che si sono spese in precedenza. Quest’anno, nonostante tutte le difficoltà, siamo riusciti a presentare una stagione teatrale con circa 70 mila euro, quando quelle precedenti costavano intorno ai 230 mila euro: sicuramente non è un cartellone da trenta spettacoli, però è quel pacchetto che va tranquillamente in abbonamento, anche con una risposta ai bambini, ed è, a oggi, quello compatibile con la possibilità economica che ha il comune. Come dicevo all’inizio, è bello come anche molti ragazzi si siano offerti di collaborare, anche in vista della stagione estiva e per l’organizzazione del calendario degli eventi. Quindi stiamo già cercando di dare risposte secondo una nostra linea, con dei costi contenuti rispetto al passato: sicuramente non spenderemo più soldi di quelli che entrano, costruendo un bilancio che rispetta le entrate del comune, senza dover elemosinare altri soldi in giro”.

D – “Sulla marina, al di là degli eventi, che priorità ci sono?”

R – “Nella seconda metà dell’anno partiranno sia il secondo stralcio di via Tre Cancelli, quindi il progetto di via Tevere, che è stato già approvato e finanziato. Poi dobbiamo vedere come chiudere il secondo stralcio del lungomare. In generale i progetti sono tanti su tutto il territorio. Andrà di nuovo in gara l’appalto per il rifacimento del campo sportivo a Pescia Romana, che abbiamo dovuto rivedere sempre in base all’aumento del listino prezzi, realizzando in erba il campo grande e in sintetico il piccolino: lo faremo riprendendo il progetto iniziale approvato dal CONI, seguito dai progettisti che lo avevano elaborato, a cui abbiamo riaffidato tutto. Dobbiamo rifare il tetto del Palazzetto, vedremo se con i fondi Sport e Periferie o in prima emergenza con fondi nostri. Un altro progetto che si avvierà in accordo con la provincia sarà la realizzazione della palestra della scuola alberghiera e tutto il rifacimento del tetto della scuola”.

D – “Cosa ti chiedono di più i cittadini quando ti parlano?”

R – “Le strade. La gente è infastidita da morire da queste strade malmesse e hanno perfettamente ragione, perché Montalto è una groviera. Adesso l’emergenza è via dei Monti Cimini, la strada di ingresso dall’Aurelia a Montalto di Castro, che è completamente rotta: stiamo cercando di capire di chi sono le competenze per poterla sistemare, abbiamo già fatto il computo metrico per vedere a quanto ammonterebbe il costo della sistemazione e, appena capiremo se la competenza è comunale, provinciale o regionale, faremo partire l’opera. In generale, manderemo a bando parecchi rifacimenti di strade, che ormai sta cadendo a pezzi”.

D – “Prima parlavi di Pescia: di recente ha fatto discutere la notizia della chiusura di una filiale. Il comune può fare qualcosa?

R – “Qualche settimana fa mi hanno contattato i responsabili della banca, ci siamo incontrati e in quel contesto mi è stato comunicato che avevano intenzione di chiudere questa filiale. Naturalmente mi sono opposta e ho chiesto se, come comune, potessimo avere un minimo di titolarità su questa decisione, se ci fosse qualcosa che potessimo fare per evitarla, ma mi hanno detto che si tratta di una scelta aziendale e che andranno avanti per la loro strada. Tutto ciò per cui si sono resi disponibili è un incontro pubblico con i cittadini, ma temo che anche in quella sede verrebbe purtroppo ribadito quello che è stato detto a me. È un peccato, perché la banca è un punto vitale del territorio e a Pescia ci sono molte attività, aziende agricole, B&B, stabilimenti, è un centro dove l’economia gira eccome!”

D – “Ecco, su Pescia ci sono progetti particolari in cantiere?”

R – “La Provincia in realtà vorrebbe cedere al Comune l’ex caserma dei Carabinieri, ma dobbiamo valutare il costo della ristrutturazione per capire se è un’acquisizione economicamente sostenibile. A me piacerebbe averla per ospitarci il Centro di Aggregazione Giovanile, progetto che ho in testa da sempre e che quest’anno finanzieremo per aprire una sede a Montalto e uno a Pescia. Quella sarebbe una sede stupenda, ideale per la posizione centrale e perché aiuterebbe a riqualificare il borgo vecchio”.

D – “Dopo nove mesi sulla poltrona da sindaco, che idea ti sei fatta di Montalto? Che città è? Qual è il suo motore principale?”

R – “A oggi, sicuramente, il turismo e l’agricoltura. E la città che avrei piacere di vedere in un futuro è una realtà che a livello turistico possa offrire molto di più a chi viene da fuori, che possa offrire la miglior accoglienza e sopratutto che prolunghi la sua offerta anche fuori stagione: fino ad autunno inoltrato alla Marina c’è sempre gente”.

D – “Qualche ultima considerazione: quanto ti pesano le polemiche e le critiche?”

R – “Le critiche ci stanno e non possiamo soddisfare tutti. Io so che sto ricoprendo questo ruolo con onestà massima, metto le esigenze del comune davanti ad ogni altra cosa e lo sto gestendo come amministrerei le finanze di casa mia, cioè tutelandone il bilancio e l’economia. L’importante, perciò, è che la critica non tocchi o metta in dubbio questo aspetto. Vorrei che questo comune impari a camminare sulle sue gambe, con le entrate che ha, cercando di dare al meglio le risposte ai cittadini. Poi è normale che non possiamo piacere a tutti: ognuno ha la sua linea politica e il suo credo e sicuramente non tutte le scelte che faremo saranno accettate da tutti e saranno criticate, ma quello fa parte del gioco”.

D – “Come amministrazione avete scelto una linea comune su come rispondere nel dibattito politico o comunicare all’esterno e col cittadino?”

R – “Cerchiamo per quanto possibile di dare una risposta unitaria, come amministrazione. Dobbiamo considerare che, viste le difficoltà economiche, non abbiamo un ufficio stampa e ci stiamo organizzando da soli, e questo sicuramente sta andando a discapito di una buona comunicazione con il cittadino, se non altro perché quando si è presi dal lavoro sulle tante situazioni a cui la vita amministrativa ti mette di fronte è normale non riuscire a fare tutto come meriterebbe d’esser fatto. Sicuramente dobbiamo migliorare in termini di comunicazione col cittadino, far vedere di più ciò che stiamo facendo. È un difetto che ci siamo riconosciuti tutti e cercheremo di correggere strada facendo”.