Riceviamo e pubblichiamo
Con il massimo rispetto per il gusto e le opinioni di tutti, credo sia arrivato il momento di dirlo chiaramente: basta trasformare manifestazioni ed eventi in un braccio di ferro politico.
Noi cittadini ci mettiamo tempo, passione e spesso anche soldi. Il patrocinio del Comune è ben accetto, ma a noi non interessa se venga da destra o da sinistra: il nostro impegno è per tutti, perché il nostro obiettivo finale è il bambino che si diverte, non il politico di turno che taglia il nastro né l’opposizione del momento che cerca il pelo nell’uovo.
E allora domando: quale forma di autolesionismo scatta in certe critiche imbarazzanti? Attaccare maggioranza od opposizione per screditare gli uni o gli altri? Bè non vi riesce molto bene, ad oggi l’unico risultato è affossare Tarquinia e mettere i cittadini gli uni contro gli altri gratuitamente.
Noi non chiediamo soldi, non chiediamo operai o favori: i problemi li risolviamo, non li creiamo, a discapito del nostro tempo gratuito e delle ore lavoritive e famigliari perse. E per questo non meritiamo di essere usati come strumenti nelle vostre battaglie politiche. Non lo meritano nemmeno i cittadini di Tarquinia che, con questa forma di guerra distruttiva, rischiano di rimanere come una balla di fieno nel deserto dei Tartari.
Ma soprattutto vi chiedo: avete figli? Avete nipoti? Li guardate negli occhi quando vedono un carro di carnevale, un pagliaccio con una zucca in mano, una parata di slitta con renne e Babbo Natale? Vedete la loro gioia? La loro emozione? Perché ci vuole coraggio a togliere tutto questo in nome di ideali politici e male lingue popolari, perché ai bambini, non interessano affatto i giochi e gli asti degli adulti. A loro non importa se una parata arriva dall’America, dalla Norvegia o dall’isola di Pasqua: a loro piace, e basta. Vivono la bellezza del momento.
Vi auguro di riscoprire la genuinità dei bambini: la capacità di essere felici senza secondi fini, senza distorcere ogni cosa per vantaggi politici o per risentimenti personali. Perché l’arte, le coreografie, la creatività non hanno confini o limiti e non dovrebbero essere ostacolate da chi vuole solo distruggere. Ben venga la critica ma smettiamola di nasconderci dietro un “non ci appartiene” quando non si ha nulla da dire. A volte si potrebbe anche tacere e lasciarsi trasportare dalla gioia pura e candida dei bambini, che non vivono pregiudizi né cattiverie gratuite. Questo è il regalo che vorrei arrivasse un po’ a tutti noi adulti ormai inariditi dalla vita, che troppo spesso ormai perdiamo di vista le cose semplici che riempiono il cuore.
Lettera firmata
