Lettere al Direttore: “Forse abbattere i pini costa meno che trovare soluzioni all’avanguardia?”

Riceviamo da Domenico Moscatelli e pubblichiamo copia della sua lettera inviata lla Soprintendenza Archeologica

Buongiorno,
sono un cittadino residente (purtroppo) nel comune di Tarquinia, vorrei segnalare che il Sindaco del nostro paese, in data 16/02/2024, ha emesso un’ordinanza, di cui allego copia, nella quale si specifica l’abbattimento immediato di 65 pini secolari, siti in viale Mediterraneo, nonostante la Vs. nota (n. 17636 del 18/10/2023 e successiva del 6/02/2024) nella quale si dava parere favorevole alla sistemazione della viabilità ma a condizione che venisse garantita la conservazione integrale dei due filari di pini, che godono di un perfetto stato di salute, mediante l’impiego di tecniche idonee a contrastare la problematica delle radici affioranti.

La scelta di tagliare i sessantacinque pini, fatta emergere dall’Assessore, è quella quella di “liberare” le strade della nostra marina dai “fastidiosi” alberi. Vorrei segnalare che i “fastidiosi” pini sono lì da oltre ottant’anni, quando esistevano poche villette e le strade non erano ancora asfaltate, poi negli anni sessanta/settanta c’è stata un’urbanizzazione selvaggia a scapito della bellissima pineta e adesso i pochi pini rimasti vogliono eliminarli.

Peraltro va ricordato che questo grave danno perpetrato sul territorio nazionale, con il taglio di specie arboree secolari, sottrae al paesaggio italiano una delle caratteristiche che lo contraddistingue, un patrimonio posto a salvaguardia delle condizioni microclimatiche e quindi della salute dei Cittadini. Poi in caso di alluvioni “bombe” d’acqua piangiamo le vittime, perché le responsabilità non saranno mai di qualcuno.

Come detto in precedenza esistono soluzioni tecniche all’avanguardia atte a far convivere le radici delle piante con un nuovo manto stradale, forse abbattere i pini costa meno?
Distinti saluti da un cittadino amareggiato,

Domenico Moscatelli