Mare di Tarquinia e inquinamento: Assolidi lancia un appello al Comune

Riceviamo e pubblichiamo

Da settimane, ormai, imperversa sulle testate giornalistiche e sui social il dibattito sulla qualità delle acque di Tarquinia, ponendo l’accento sul preoccupante inquinamento, sulla forte presenza in mare di rifiuti di scarico, sulla non balneabilità.

A tal riguardo, Assolidi si sta impegnando da giorni per contribuire positivamente a questa fase dialettica intrisa di molte notizie fuorvianti dando voce, in modo oggettivo, ai dati ufficiali e tracciabili che ogni mese vengono pubblicati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio (ARPA Lazio) sullo stato di salute delle acque di balneazione regionali.

Portando all’attenzione il risultato del lavoro di ARPALazio, Assolidi ha dimostrato che le acque di Tarquinia sono nella grande maggioranza balneabili e che le situazioni di non balneabilità sono limitate, come ormai da anni, alla zona della foce del fiume Marta ed al tratto antistante il poligono militare di Pian di Spille. La “bandiera nera” imprudentemente sventolata da alcuni è stata ammainata con la forza della ragione e del tangibile ma continua tristemente a garrire per le persone che non sono state correttamente informate e per coloro che vogliono vedere sempre e comunque il male, il brutto, il negativo anche dove non c’è.

Alcuni affermano – cosa peraltro vera – che in alcuni tratti del litorale, a volte, le acque del mare non sono limpidissime, e che ad intervalli irregolari giungono dal largo delle chiazze lattiginose. I due fenomeni hanno differenti origine e rilevanza dal punto di vista igienico-ambientale e quindi per la salute dei bagnanti. Sulla natura delle chiazze che giungono dall’alto mare le principali indiziate sono le navi che incrociano al largo del vicino porto di Civitavecchia; la pulizia delle stive che dovrebbe essere fatta in porto con le necessarie attrezzature ha un costo a quanto sembra elevato, per cui sconosciuti comandanti/armatori senza scrupoli preferiscono utilizzare acqua di mare per lavare le stive per poi buttarla di nuovo tra le onde, sporca dei rifiuti da eliminare. Questa, naturalmente, è soltanto un’ipotesi molto accredidata tra gli esperti di mare.

Sulla questione della torbidità che, in alcune giornate, caratterizza le acque prossime alla riva, il discorso è totalmente diverso; considerato che il dato ARPA Lazio per la sua chiarezza e stabilità nel tempo è inconfutabile, la poca trasparenza delle acque non può che addebitarsi alla salita in sospensione di particelle del fondo sabbioso, neutre batteriologicamente e chimicamente, quindi non in condizione di nuocere alla salute dei bagnanti. Altra questione sono i depositi di alghe che vengono spiaggiati dopo violente mareggiate, la cui rimozione, quando indispensabile, può essere fatta secondo attente procedure; il perdurare della permanenza delle alghe comporta la loro fermentazione e successivo disfacimento, tutto a danno delle acque circostanti.

Il Direttivo Assolidi formula quattro semplici proposte risolutive: “sarebbe auspicabile che le Autorità:
–  effettuassero analisi sulla composizione del fondo marino dalle quali evincere la composizione granulometrica;
– diffondessero capillarmente i risultati analitici delle analisi condotte mensilmente da ARPA Lazio sulla condizione delle acque marine, sia utilizzando la Rete che attraverso l’ffissione nei locali pubblici di specifiche locandine di rapida e facile lettura;
– attivassero procedure per la rimozione delle alghe spiaggiate nel rispetto dei disciplinari tecnici e nella piena compatibilità ambientale;
– svolgessero le necessarie attività d’indagine per conoscere la origine delle chiazze lattiginose provenienti dall’alto mare.

Risolvere positivamente le questioni di cui ai primi tre punti restituirebbe fiducia nei residenti e nei turisti sulla condizione del nostro mare, spazzando via notizie fuorvianti che penalizzano l’immagine di Tarquinia e l’economia turistica. Da settimane ormai stiamo intraprendendo una minuziosa opera di diffusione di informazioni oggettive provenienti da fonti ufficiali e stiamo rispondendo a tutti i commenti sui social volti a denigrare il nostro mare, ma non basta. Noi non ci fermeremo, continueremo per il bene del Lido di Tarquinia, ed invitiamo ad agire in tal senso anche le altre associazioni ed i privati cittadini”.

Il Direttivo Assolidi conclude con un appello all’amministrazione comunale: “Abbiamo scritto al Consigliere delegato all’Ambiente, Silvano Olmi, all’Assessore al Turismo Pietro Serafini ed al sindaco Pietro Mencarini, chiedendo a gran voce che seguano le orme già percorse dalle autorità di comuni limitrofi, come ad esempio il sindaco Pascucci di Cerveteri, che ha smentito con forza le illazioni di Goletta Verde in vari articoli, offrendo con fermezza ed orgoglio all’opinione pubblica dati ufficiali ed attendibili sulla salute delle acque, sottolineando come le dichiarazioni di Legambiente siano riferibili soltanto a determinate e circoscritte situazioni. Ci auguriamo che terminino presto i “silenzi assordanti” di questi giorni, e che il Comune di Tarquinia si faccia ancora una volta portavoce degli interessi e dell’economia locale, seguendo le orme di Pascucci. Siamo fiduciosi che l’Amministrazione non lascerà inascoltato il nostro appello”.

Laura Liguori – Assolidi Tarquinia