Marta inquinato, dopo la moria dei pesci a Tarquinia vietato l’utilizzo dell’acqua del fiume

Riceviamo e pubblichiamo

Il Sindaco di Tarquinia, Pietro Mencarini, ha firmato un’ordinanza vietando l’uso dell’acqua del fiume Marta sia a scopi umani, che per l’abbeveraggio degli animali, per l’attività agricola, pesca e balneazione. L’ordinanza fa seguito al grave inquinamento del fiume avvenuto ieri, domenica, nel territorio di Tuscania e che ha provocato la morte di molti pesci. Si attendono i risultati delle analisi effettuate dall’Arpa per l’eventuale revoca.

Intanto, il Prefetto di Viterbo ha convocato una riunione domani, martedì 20 febbraio 2018, alle ore 16, in Prefettura, per discutere dello sversamento di liquami nel fiume. Alla riunione interverrà anche il Comune di Tarquinia, che sarà rappresentato dal Vice Sindaco Manuel Catini e dal consigliere comunale incaricato all’Ambiente Silvano Olmi.

“Ringrazio il Prefetto per aver convocato questa riunione – dichiara il Sindaco Pietro Mencarini – occorre affrontare seriamente e nel suo complesso il problema. Non possiamo permettere che l’inquinamento del Marta, oltre che all’ambiente, provochi danni anche alle attività turistiche del litorale.
Appena si è insediata, la mia amministrazione comunale ha avviato una serie di incontri con i gestori degli stabilimenti balneari, le associazioni e i cittadini tarquiniesi. Tutti chiedono un intervento deciso in difesa del fiume e del mare, un’azione che coinvolga tutti i comuni che scaricano nel lago di Bolsena e nel Marta, la Regione Lazio e la Provincia di Viterbo, l’Arpa, le associazioni ambientaliste, quelle di categoria e i cittadini.”