Pitigliano ricorda il maestro Alberto Manzi a 20 anni dalla sua scomparsa

Riceviamo e pubblichiamo

Il Comune di Pitigliano ha organizzato un’iniziativa pubblica, in programma domenica 3 dicembre, alle ore 17, nella sala Petruccioli, per ricordare la figura del maestro Alberto Manzi, a 20 anni dalla sua scomparsa, avvenuta a Pitigliano il 4 dicembre 1997. Sarà proiettata l’ultima intervista rilasciata dal maestro, inoltre, ogni cittadino potrà intervenire per condividere un proprio ricordo di Alberto Manzi. L’evento si concluderà con la lettura della Lettera ai ragazzi della quinta.

Docente, pedagogista, personaggio televisivo e scrittore italiano, Alberto Manzi aveva instaurato un rapporto speciale con Pitigliano e la sua gente.

“Il maestro Manzi –spiega il sindaco Giovanni Gentili – è arrivato a Pitigliano negli anni ottanta con un bagaglio straordinario di esperienze di vita e di attività pedagogica e con una grande notorietà. Ha portato la sua visione illuminata sull’insegnamento nelle scuole di Pitigliano, è stato sindaco di Pitigliano e ha lasciato a questo territorio una grande eredità: il  Parco Alberto Manzi, che nasce proprio dalla volontà del maestro, di spiegare l’area del tufo con un parco di natura didattica. In occasione del ventennale dalla sua scomparsa, il Comune lo vuole ricordare senza filtri, senza l’interpretazione di altri, proponendo l’ultima intervista del maestro Manzi, per lasciare a lui il racconto della sua vita e del suo pensiero. Le persone che vorranno intervenire potranno a loro volta portare un contributo, raccontando la  personale esperienza con il maestro. Ci sembrava il modo migliore per consentire alla città di esprimere gratitudine e rendere omaggio a una figura di spessore assoluto, che ha dato molto a questo territorio.”

“La nostra è un’amministrazione giovane  – aggiunge Irene Lauretti, assessore comunale alla Cultura –  che ha conosciuto Alberto Manzi sui banchi di scuola. Io me lo ricordo quando ero una ancora una bambina e lui veniva a fare la formazione alle insegnanti di Pitigliano e a registrare alcune puntate della trasmissione di Rai 3 DSE – dipartimento scuole educazione, nella nostra scuola. Invito tutti coloro che lo hanno conosciuto e che hanno voglia di condividere il ricordo, a partecipare a questa iniziativa. Ci piacerebbe riallacciare il filo della memoria sull’essenza del pensiero di Alberto Manzi e sul grande patrimonio umano che ha lasciato a Pitigliano e a tutta l’Italia, perché la nota trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi è patrimonio di tutti.”

All’evento interverrà anche il consigliere comunale Antonello Carrucoli che era un amico storico del maestro Alberto Manzi e lo ricorda così: “E’ stata una persona che ha realizzato e messo in pratica l’ideale de L’altro sono io.  – dice Carrucoli – Alberto Manzi ha vissuto e si è sacrificato per questo, ha cercato di unire anziché dividere, di superare le conflittualità e di opporsi sempre alle ingiustizie generate dal potere. Alberto aveva il dono di vedere oltre, e di conciliare gli opposti. Non a caso, per Pitigliano aveva preparato il progetto il Ponte d’Oro, un simbolo fortemente evocativo: il ponte congiunge sponde opposte. Alberto è stato un ecumenico laico a 360 gradi. L’unico articolo che ho deciso di scrivere dopo 18 anni su Alberto l’ho intitolato Lo straniero del filo d’erba, come il titolo di un suo libro. Lo straniero del filo d’erba, arriva a Pompei con un frammento per ricercarne l’altra metà. Un racconto che testimonia questa sua costante volontà di unire. Un’altra cosa che deve far riflettere: Alberto è stato il primo a scrivere libri per ragazzi in cui i protagonisti muoiono: muore Grog, muore Pedro, ma il loro sacrificio non è inutile, è per il bene della comunità.”

 Alberto Manzi nasce a Roma nel 1924. Ha partecipato alla seconda guerra mondiale come sommergibilista. Nel 1946 inizia l’attività scolastica presso il Carcere ‘Gabelli’ di Roma. Si laurea in pedagogia e filosofia, ma nel 1954 lascia la direzione dell’Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero di Roma per fare l’insegnante elementare e portare avanti, sul campo, quelle ricerche di psicologia didattica che continuerà almeno fino al 1977, quando abbandona l’insegnamento.
 Ha curato sussidiari, libri di letture, diari scolastici. Assai intensa l’attività di scrittore, con oltre 30 titoli tra racconti, romanzi, fiabe, traduzioni e testi di divulgazione scientifica tradotti in tutte le lingue (Orzowei, scritto da Manzi, è uno dei libri di letteratura italiana più tradotto nel mondo), che gli sono valsi riconoscimenti e premi internazionali.
Dal 1954 al ’77 si è recato in Sud America ogni estate per corsi di scolarizzazione agli indigeni e attività sociali. 
’Non è mai troppo tardi’ è stata la più nota e lunga trasmissione condotta dal maestro Manzi. Fu di grande interesse sociale: si stima infatti che oltre un milione di cittadini italiani abbiano conseguito la licenza elementare grazie a queste sue lezioni a distanza. Tra il 1951 e il 1996 furono tantissime le sue collaborazioni con la televisione e la radio.  Nel 1993 ha fatto parte della Commissione per la legge quadro in difesa dei minori. Nel 1994 è stato eletto sindaco di Pitigliano (Grosseto), dove risiedeva. Qui si è spento il 4 dicembre 1997.

Biografia tratta dal sito www.centroalbertomanzi.it