Polemica Mencarini-Moscherini: “Perché fa il difensore d’ufficio del Commissario dell’Agraria?”

Riceviamo e pubblichiamo

“Il sindaco di Tarquinia Pietro Mencarini novello paladino e protettore dei comunisti dovrebbe imparare a contare fino a 100 prima di scrivere sul’Università Agraria e su altro”. Si accende ulteriormente la polemica tra Gianni Moscherini ed il sindaco di Tarquinia Pietro Mencarini, dopo la conferenza stampa del primo di mercoledì scorso e la replica da parte dell’amministrazione comunale.

“Abbiamo letto non con poca sorpresa – afferma il capogruppo della lista d’opposizione Il Cantiere della Nuova Politica – le sue esternazioni e, soprattutto, i suoi attacchi rivolti prevalentemente all’amico Renato Bacciardi. Innanzi tutto non capiamo da quale pulpito abbia deciso di parlare, se da quello della sua azienda del gas o da quello dell’ufficio comunale. Diciamo questo perché in entrambi i casi le sue esternazioni risultano ricche di fantasia e favoleggianti”.

“Nessuno – continua Moscherini – nella conferenza stampa dell’altro giorno lo ha chiamato in causa sulla questione dell’Università Agraria. Proprio per questo ci rimane difficile capire la sua difesa d’ufficio al commissario che guida l’ente nonché marito della sua segretaria generale (sempre che sia ancora in servizio). Il sindaco di Tarquinia Pietro Mencarini non resta a guardare dopo le ennesime esternazioni di Renato Bacciardi che ha dispensato consigli all’indirizzo della neo amministrazione su Università Agraria, sport e commercio. Dice di avere le idee chiare (sarà!) e che il compito della futura amministrazione dell’Ente sarà anche quello di elaborare finalmente uno statuto chiaro che vada a sostituire quello provvisoriamente stilato dal commissario e che sia adatto alle esigenze dell’Università Agraria”.

“Ma di cosa sta parlando? – continua Moscherini – Di sostituire uno statuto provvisorio illegittimo? Ci saremmo aspettati, al contrario, che mostrasse le nostre stesse perplessità sulla condotta del commissario. Ancora una volta dimostra riconoscenza verso quei comunisti, capeggiati dallo “schiantato” Mauro Mazzola, e non riesce a vedere un pochino più in là del suo naso. Non si può e non si deve votare con uno statuto cucito su misura per quei comunisti che non si rassegnano al fatto di essere stati cacciati dalla guida del paese. A dicembre sicuramente si voterà (se è vero quello che l’assessore Refrigeri ha risposto al consigliere regionale Sabatini) e lo si farà nel rispetto delle regole e non su presupposti illegittimi”.

“Guarda caso parla di Università Agraria e di Sport – prosegue il comunicato – ma non dice una sola parola sul suo consigliere comunale Stefano Zacchini, né sul fatto che abbia omesso di dichiarare la sua posizione di incandidabilità/inconferibilità/ineleggibilità, nè ha profferito parola sull’organizzazione dell’Oktoberfest. Per quanto riguarda le convenzioni tra società ed impianti sportivi nessuno lo ha rimproverato di niente. Anzi, parafrasando nel gergo sportivo, “poteva prendere la palla al balzo” e chiedere lumi a due consiglieri comunali quali Ranucci e Celli che sull’argomento ne sanno più di noi e sicuramente più di lui su ogni versante”.

“No! – conclude Moscherini – Mencarini deve difendere i comunisti che lo hanno aiutato a conquistare la poltrona da sindaco e lo fa nel peggiore dei modi. Trova stimolo a parlare solo quando è stuzzicato dalla nostra opposizione ma risponde sempre sugli argomenti a lui meno consoni e che lo tengono lontano da problematiche ancora non affrontate come la metanizzazione della città e del lido”.