Tarquinia, a Semi di Pace la lectio magistralis del professor Torres Cuevas sul pensiero umanista di José Martì

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Riceviamo da Semi di Pace e pubblichiamo

Mercoledì 23 novembre alla Cittadella di Semi di Pace si è tenuto un incontro sul pensiero umanista di Josè Martì alla presenza dell’ambasciatrice di Cuba, Sua Eccellenza Mirta Granda Averhoff, dell’avvocato Maurizio Dioguardi Direttore del centro studi internazionale alta formazione sulla pace e la fraternità tra i popoli, del professore Ugo Longo docente dell’Istituto Santa Rosa da Viterbo e dei ragazzi dello stesso Istituto e del Vincenzo Cardarelli di Tarquinia rappresentato dalla Vice Preside professoressa Alessia Ciurluini.

Il Presidente Luca Bondi ha introdotto l’incontro sottolineando l’importanza storica e internazionale dell’evento in corso organizzato presso la Cittadella Di Semi di Pace.

Il prestigioso accademico cubano Eduardo Moises Torres Cuevas, accompagnato dalla consorte, dottore in scienze storiche, ha risposto alle domande preparate dai ragazzi tracciando un profilo quanto mai attuale del grande rivoluzionario ed umanista cubano.

Le alunne del Santa Rosa, infatti, avevano preliminarmente condotto in classe, con l’aiuto del loro professore Ugo Longo, un’accurata disamina degli scritti, dei poemi e delle poesie dell’eclettico pensatore Martì, sforzandosi di entrare, anche se parzialmente, data la vastità degli scritti, nella complessa visione teorico-umanistica e filosofico-politica spesso difficilmente interpretabile secondo i
paradigmi occidentali.

José Martì, considerato come uno dei più grandi scrittori del mondo ispanico, ha dedicato la sua vita a porre fine al regime coloniale spagnolo a Cuba con la convinzione che la libertà dei Caraibi era cruciale per la sicurezza dell’America Latina. Fu non solo rivoluzionario ma anche una guida e un mentore, l’apostolo di Cuba, profondo assertore di libertà e giustizia sociale, di espansività dello spirito umano nel nome della redenzione dell’uomo attraverso l’amore, la libera ragione e di integrazione ed eguaglianza.

Si è battuto contro i regimi dispotici e la privazione dei diritti umani, i suoi scritti sono oggi quanto mai attuali.

Il tempo che è trascorso veloce non ha consentito di formulare altre domande preparate dagli studenti. Per questo si è deciso di proseguire il dialogo con l’importante accademico organizzando presto un collegamento online dall’Università dell’Avana con l’Istituto Santa Rosa Da Viterbo in quanto gli alunni sono stati particolarmente colpiti dalla forza di un pensiero olistico diretto al raggiungimento dell’unica
condizione possibile e desiderabile per tutti i popoli: l’umanità.

A tal proposito così ha voluto esprimersi il prof. Longo: “Siamo per questo, particolarmente grati, al presidente di Semi di Pace Luca Bondi, di averci dato modo di poter conoscere e sperimentare la forza di un pensiero che in Martì “ naturalizza l’uomo e umanizza la natura” in un processo continuo di pace e uguaglianza tra i popoli.”

La simbolica e commovente cerimonia seguita all’esterno con la posa di un albero di ulivo a lui dedicato ha permesso di scoprire una lapide nella quale è riportato in lingua spagnola un pensiero di Josè Martì
sull’importanza per l’uomo di fare almeno tre cose: un figlio, piantare un albero e scrivere un libro.

Lo sguardo attento e partecipe dei ragazzi e la commozione hanno accompagnato la posa delle tante bandiere di Cuba ai piedi del giovane albero di ulivo, testimonianza del lungo percorso di amicizia e solidarietà che lega Semi di Pace all’isola caraibica.

A fine giornata gli importanti ospiti, guidati dal presidente Bondi, si sono recati all’Emporio della Solidarietà e poi per la Sosta di Memoria, al Parco della Pace costituito dal Memoriale della Shoah e dal Memoriale del Migrante: anche qui si sono vissuti momenti di vera e propria intensità ed emozione.

“Con questa visita finale ai Memoriali possiamo proprio dire che abbiamo chiuso il cerchio della memoria storica o meglio – ha concluso Luca Bondi – come ci ha insegnato il filosofo Josè Martì “Ogni vero uomo deve sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato sulla guancia di un altro uomo”