Tarquinia candidata a Capitale italiana della Cultura 2028: il 18 dicembre i nomi delle dieci finaliste

La corsa al titolo di Capitale italiana della Cultura 2028 entra nel vivo e Tarquinia è tra le 23 città candidate con il progetto “La cultura è volo”. Una giuria di sette esperti indipendenti, guidata da Davide Maria Desario e composta da Stefano Baia Curioni, Vincenzina Diquattro, Luca Galassi, Luisa Piacentini, Davide Rossi e Vincenzo Trione, è al lavoro presso il Dipartimento per le attività culturali per valutare i progetti.

Da questa analisi nascerà mercoledì 18 dicembre la lista delle dieci finaliste, che saranno poi convocate per un’audizione pubblica prima della scelta definitiva da parte del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Cultura. Tarquinia si candida insieme alla rete dei Comuni della DMO Etruskey: Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella e Tolfa.

Il titolo istituito nel 2014 per valorizzare patrimonio e progetti culturali

La Capitale italiana della Cultura è stata istituita nel 2014 e il titolo viene conferito ogni anno con l’obiettivo di favorire progetti di sviluppo urbano e territoriale fondati sulla cultura, intesa come patrimonio materiale e immateriale, creatività contemporanea e partecipazione civica. Hanno ricevuto il riconoscimento Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015, Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma nel 2020-21, Procida nel 2022, Bergamo-Brescia nel 2023, Pesaro nel 2024, Agrigento nel 2025, L’Aquila nel 2026 e Pordenone nel 2027.

Il titolo comporta ricadute importanti in termini di investimenti e visibilità per le città selezionate. La procedura per il 2028 prevede che la giuria esamini i dossier progettuali, selezioni una short list di dieci finaliste e successivamente ascolti le loro presentazioni in audizione pubblica prima di formulare la raccomandazione al Ministro.

Le 23 città in gara per il titolo 2028

Oltre a Tarquinia, sono in gara Anagni, Ancona, Bacoli, Benevento, Catania, Colle di Val d’Elsa, Fiesole, Forlì, Galatina, Gioia Tauro, Gravina in Puglia, Massa, Mirabella Eclano, Moncalieri, Pieve di Soligo, Pomezia, Rozzano, Sala Consilina, Sarzana, l’Unione dei Comuni della Città Caudina, Valeggio sul Mincio e Vieste. Il portale “Capitali della cultura” del Ministero raccoglie bandi, notizie aggiornate, documenti di supporto e iniziative formative rivolte alle città interessate a candidarsi negli anni successivi. Sul sito sono pubblicati anche comunicati su audizioni, decisioni della giuria e proclamazioni delle città vincitrici. Dopo l’annuncio delle dieci finaliste del 18 dicembre, nel mese di marzo i Comuni ammessi presenteranno pubblicamente il proprio progetto davanti alla giuria presso una sede ministeriale e a seguire sarà proclamata ufficialmente la città vincitrice. Maggiori informazioni sul sito capitalidellacultura.cultura.gov.it.