Tarquinia, Cocomazzi: “ZTL da rivedere”

Riceviamo da Claudio Cocomazzi e pubblichiamo

In qualità di delegato al commercio, artigianato e libere professioni dal direttivo della Sez di Fratelli d’Italia di Tarquinia, non posso esimermi nel dar voce ai malumori maturati dopo il periodo sperimentale di un provvedimento che, seppur nobile nell’obiettivo, è di duro impatto per l’intera cittadinanza.

Con l’intento di contribuire a colmare quelle criticità emerse, peraltro riscontrate personalmente nello svolgimento della mia attività professionale, vorrei porre l’attenzione dell’amministrazione nel valutare la possibilità di  consentire a tutti l’accesso al centro storico, limitatamente all’anello che costeggia le mura, ripristinando il varco di uscita della Barriera San Giusto con la predisposizione di due stalli riservati alla vendita cosiddetta d’asporto da posizionare in 3 punti strategici del percorso:
1 Parcheggio San Francesco;
2 Via dell’Orfanotrofio;
3 Parcheggio Via di Porta Castello, incrocio Via della Cateratta.

Tale soluzione non solo eviterebbe di gestire la complessa procedura prevista per scongiurare l’emissione del verbale di contestazione al codice della strada, ma potrebbe rilevarsi un provvedimento a sostegno delle attività inevitabilmente costrette a puntare, almeno nel prossimo futuro, sulla vendita cosiddetta d’asporto o meglio conosciuta come “takeway” . In ultimo, ma non per ordine d’importanza, il ripristino della viabilità da Via della Ripa a piazza Cavour consentirebbe una fluida circolazione di tutti i mezzi compresi quelli di soccorso.

Per quanto riguarda le autorizzazioni di accesso alla ZTL, al fine di attenuare i disagi lamentati dai cittadini residenti, si potrebbe sostituire l’autorizzazione prevista dal regolamento, peraltro soggetta ad imposta di bollo, rilasciando un pass nominativo collegato ai mezzi di proprietà. Con lo stesso principio si potrebbero gestire anche le autorizzazioni previste per le attività  imprenditoriali suddividendole per categorie.

Due semplici modifiche che, a parere dello scrivente, consentirebbero di realizzare il sogno di vedere un centro storico a misura di turista  limitando i disagi per un intera collettività.

 Claudio Cocomazzi