Tarquinia, dal consiglio comunale di ieri no (quasi) unanime alle scorie nucleari: astensione per Moscherini

Consiglio comunale pomeridiano in streaming, ieri a Tarquinia: raggiunta la quasi unanimità sul no al deposito nazionale delle scorie radioattive, qualche discussione su Tosap e Cosap e perfine qualche battibecco sulla proposta del consigliere M5S Andreani di promuovere nel territorio comunale la creazione di comunità energetiche e di autoconsumo.

Partiamo dal deposito delle scorie nucleari: dopo l’ordine del giorno presentato in materia da Riglietti per Fratelli d’Italia, il consiglio sceglie la strada di un documento congiunto senza marchi politici che esprima un no secco alla prospettiva di un simile progetto, anche alla luce dei pesanti gravami energetici che da anni pesano sul territorio. Tutti concordi, a eccezione di Gianni Moscherini che si astiene. “Sono contrario alle scorie radiattive a Tarquinia – giustifica l’ex sindaco di Civitavecchia, sulla falsariga di quanto già affermato in un’analoga situazione sull’inceneritore – ma non si può essere sempre per il no a prescindere a tutto. Il sindaco si sieda a un tavolo con le autorità competenti per capire e chiarire la posizione del Comune”. Polemici su questa scelta i consiglieri di maggioranza Zacchini e Borzacchi, con qualche critica anche, successivamente, dai social.

In temi amministrativi, il consigliere PD Celli critica la disciplina solo provvisoria per Tosap e Cosap. “La legge ci consente sino al 31 marzo di lavorare per un regolamento definitivo – le sue parole – perché fare un regime ponte?”. In discussione la possibilità, prevista dalla normativa, di rinunciare da parte del comune ad alcune entrate in tale ambito se legate a manifestazioni sportive e culturali.

Infine, dopo l’approvazione di un documento a favore della difesa della costa – ispirato dai danni delle mareggiate alle Saline ma mirato a difendere tutto il litorale cittadino – il consiglio si chiude con una discussione fiume tra Andreani e Bonifazi sulla proposta del primo per promuovere nel territorio comunale la creazione di comunità energetiche e di autoconsumo. Intervengono un po’ tutti, sindaco compreso, ma alla fine la proposta sarà ripresentata in commissione.