Tarquinia, dal PD un violento attacco all’amministrazione: “Siamo nel buio più completo”

“Siamo nel buio più completo in tutti i sensi e niente a che fare con il buio inquietante in cui versano le chiese di Tarquinia ormai immerse nell’oscurità da mesi, come la bellissima Santa Maria in Castello o l’altrettanto bella chiesa di Valverde”. Torna all’attacco dell’amministrazione comunale il PD di Tarquinia, mediante una dura nota della segreteria che, ripartendo dalla vicenda del consiglio comunale andato deserto, passa in rassegna altri ambiti della vita amministrativa.

“Questa amministrazione ne combina una al giorno, tanto da far apparire poca cosa la figuraccia di Catini e company all’ultimo consiglio. – esordisce il PD – Una città alla deriva, immobile, stanca, prigioniera di Rinnova e che utilizza le opere lasciate dalla vecchia amministrazione per farsi bella e dare ossigeno ad una attività amministrativa che solo dopo undici mesi ha già deluso quasi tutti i cittadini che l’hanno votata: gli articoli roboanti sul Teatro che sta per finire e le opere di restyling al Lido sono delle vere e proprie appropriazioni indebite di chi in verità sulle stesse non ha fatto praticamente nulla. Ma è l’aspetto politico che fa più preoccupare. Catini, con i suoi accoliti di Forza Italia, mascherati da Rinnova, ha messo il bavaglio al Sindaco per coprire le sue sciocchezze infantili, che vanno dal saluto romano, ai numeri del pronto intervento al Lido che hanno causato un incidente diplomatico con il 118”.

“Inoltre – prosegue il PD sul tema Catini – le continue ingerenze dell’ex vice sindaco anche in campi non di sua pertinenza stanno innervosendo non poco alcuni assessori. Uno di questi, preso prigioniero dall’ex enfant prodige, è proprio Serafini Pietro, che dopo il consiglio della vergogna, sembra abbia perso pure la stima di Cerasa, Perinu e Monti che invece volevano partecipare, tanto d’arrivare fino alla porta di ingresso della sala consiliare. Ma è tutto il resto dell’azione amministrativa che sta preoccupando l’intera cittadina”.

“L’urbanistica è allo stallo totale, – continua la nota – il commercio, dopo lo scellerato provvedimento delle strade aperte e parcheggi selvaggi, è piombato nella crisi più nera, del turismo non ne parliamo vista l’assenza perpetua dell’assessore a numerose giunte, ben coadiuvato da quello all’agricoltura, anche lui spesso assente. La cultura è sparita come i libri della biblioteca prima gettati in maniera maldestra dall’assessore competente, poi costretta ad andarli a recuperare in discarica; poi le manutenzioni del tutto abbandonate, vedi le mura medievali coperte da erbe infestanti, percorsi pedonali inagibili, illuminazione a giorni alterni, parchi giochi inaugurati con tanto di fascia e poi immediatamente chiusi perché non a norma”.

“Ce ne è per tutti i gusti – continua il PD – e non valgono le difese ad oltranza delle truppe cammellate su Facebook a far apparire dorato ciò che è ormai, dopo undici mesi, già arrugginito e obsoleto. Molti sostengono che l’allontanamento definitivo di Catini potrebbe portare un po’ più di armonia in questa amministrazione, dove c’è da ricucire anche il violento strappo con il Presidente del Consiglio Bergonzini, causato sempre da un Catini ormai in stato confusionale”.

“Non spetta a noi dare i consigli al Sindaco, – conclude il PD – ma è evidente che l’insofferenza nei confronti di Catini da parte di quasi tutti i consiglieri sta immobilizzando un’attività amministrativa, ormai alle prese con l’arrivo della bella stagione, con tutti i problemi che ne consegue. Speravamo in un atto di coraggio di Idea e Sviluppo, ma dopo la frattura all’Università Agraria per colpa di Marco Guarisco e delle sue mancate dimissioni, anche questa speranza sta per tramontare. Si parla di un corposo rimpasto, forse l’ultimo tentativo del Sindaco di dare una spinta alla sua squadra, spinta che si sta affievolendo sotto i colpi dell’ala dura di Rinnova e del suo leader in difficoltà. Noi lo speriamo, perché non godiamo del tanto peggio tanto meglio, ma il periodo di prova è ormai scaduto da un pezzo. La città vuole delle risposte concrete, che stanno invece svanendo tra litigi e prove di forza e inghiottite dall’oscurità come le nostre bellissime chiese, ormai abbandonate”.