Tarquinia dice addio a Benedetto Medici: a San Giuseppe la camera ardente per salutare il custode del Cristo Risorto

Un compito che era soprattutto una devozione, la fede che diventa amore incondizionato per un simbolo, una tradizione: nella notte Tarquinia ha detto addio a Benedetto Medici, storico custode della statua del Cristo Risorto.

82 anni, Benedetto da qualche tempo era ricoverato in ospedale a causa delle condizioni di salute. La città avrà modo di salutarlo in occasione della camera ardente, nella chiesa di San Giuseppe, struttura che era la sua seconda casa e di cui si è preso cura sino all’ultimo giorno, battendosi per la sua difesa e sistemazione e conservandone, oltre che i cimeli, storie e ricordi che amava raccontare, per tramandarli. Il funerale si terrà invece domani, giovedì 26 gennaio, ore 15, nella chiesa di San Leonardo.

Tarquinia perde, con Benedetto, una delle colonne della sua manifestazione più amata, quella in grado di riunire una comunità in un legame che nessuno, forse, meglio di Benedetto sapeva rappresentare: un amore quasi geloso, quello del custode come quello di tanti cittadini, verso la statua che danza in trionfo nella domenica di Pasqua, che si trasforma in una cura attenta e devota dei suoi simboli, nella passione per tramandarne senso e significati.

Sino all’emozione dello svelarla, alla mezzanotte del Sabato Santo, accompagnato dai rintocchi delle campane, o all’attesa divenuta tradizione in cima alla piazza, salutando i portatori dopo il tratto più duro, per poi godersi la benedizione. Alla famiglia di Benedetto le sentite condoglianze della Redazione.