Tarquinia, presentato stamani a Milano il dossier di candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028

È stato presentato martedì 10 dicembre a Milano, nella sede della Fondazione Luigi Rovati, il dossier della candidatura di Tarquinia e della rete dei Comuni della DMO Etruskey al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2028. La conferenza stampa, moderata dal giornalista RAI Marco Sabene, si è svolta dove è in corso la mostra “I Giochi Olimpici. Una storia lunga tremila anni”, che ospita la celebre Tomba delle Olimpiadi proveniente dal Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia, uscita per la prima volta dalla sua sede. Insieme a Tarquinia, comune capofila, si candidano Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella e Tolfa. Il percorso di selezione culminerà il 18 dicembre con l’individuazione dei progetti finalisti.

“La Cultura è volo”: quattro direttrici strategiche per il territorio

Il dossier, intitolato “La Cultura è volo”, delinea in 60 pagine una visione di rivitalizzazione territoriale articolata su quattro direttrici strategiche in sintonia con gli indicatori UNESCO “Cultura | 2030”: cultura come sviluppo sostenibile, rivitalizzazione e inclusione sociale contro lo spopolamento, rigenerazione urbana e Blue Economy, educazione al patrimonio culturale. Al centro del dossier c’è il concetto di “Capitale della Cultura Diffusa”, che supera la concentrazione degli eventi in un unico luogo per programmare attività su tutto il territorio, rendendo ogni comune protagonista di un’unica grande capitale, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio locale e creare un tessuto culturale interconnesso. La candidatura rappresenta il naturale sviluppo di un percorso condiviso iniziato nel 2022 dalla DMO Etruskey, ente del Terzo Settore che da oltre tre anni lavora nell’Alto Lazio per la costruzione di una rete territoriale solida.

Sposetti e Casuccio: “Un progetto solido che mette a sistema un’eredità millenaria”

“Questa candidatura è un atto di visione e di responsabilità”, ha sottolineato il sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti. “Ci presentiamo con un progetto solido, condiviso e capace di mettere a sistema un’eredità millenaria proiettandola nel futuro. È questa alleanza che dà forza alla nostra candidatura e Tarquinia, con l’intera rete dei Comuni della DMO Etruskey, ha scelto di credere nella cultura come motore di crescita, coesione e innovazione”. Letizia Casuccio, presidente della DMO Etruskey, ha aggiunto: “La nostra non è una candidatura improvvisata ma l’evoluzione coerente di un percorso consolidato dal 2022. La DMO Etruskey è la struttura di governance già operativa che ha coordinato il dossier, e questo è un punto di forza unico. La cultura non è una somma di iniziative, ma una filiera di competenze che dialogano, mirando a trasformare la ricchezza etrusca in un volano di sviluppo sostenibile per l’intero territorio”.

Programma 2028: mostre, festival e la Tomba delle Olimpiadi protagonista

Il programma culturale si svilupperà per tutto il 2028 attraverso quattro cluster tematici che evocano il volo degli uccelli: Scene in Movimento, Trame di Sapere, Orizzonti che Camminano e Tradizioni Narranti. Tra i progetti previsti una grande mostra sul Sacro e gli Etruschi promossa dal PACT, Villa Giulia e altri musei in collaborazione con università e fondazioni, un omaggio al poeta Vincenzo Cardarelli con direzione artistica di Davide Rondoni, uno spettacolo teatrale a puntate con regia di Beppe Navello sull’ultimo viaggio di Caravaggio, il contest “Etruschi. La serie tv”, l’evento internazionale Carciofo in Festa, i festival Etruscan Places e UlisseFest di Lonely Planet, il Cammino degli Etruschi di 154 km e la Lazio Blue Route di 200 km. La candidatura è sostenuta dai testimonial Marco Bellocchio, Marco Müller, Francesca Calvelli, Marta Begalli e Leonardo Fioravanti. La Tomba delle Olimpiadi, scoperta nel 1958 nella necropoli di Tarquinia con una tecnica avveniristica della Fondazione Lerici del Politecnico di Milano, risalente al 530-520 a.C. e dichiarata patrimonio UNESCO nel 2004, rimarrà a Milano fino al 22 marzo 2026 per le Olimpiadi Invernali. “Abbiamo fortemente voluto questa mostra non appena abbiamo saputo che Milano con Cortina aveva vinto le Olimpiadi invernali”, ha dichiarato Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione Luigi Rovati. “È senz’altro una delle testimonianze iconografiche più importanti della pratica dei giochi atletici presso le popolazioni etrusche”, ha aggiunto Vincenzo Bellelli, direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia.