Turismo, Montefiascone lancia la tassa di soggiorno: e a Tarquinia si torna a discuterne

(s.t.) La notizia occupava, stamani, la pagina del Corriere di Viterbo relativa alla città di Montefiascone: ed in realtà, non annuncia nulla di clamorosamente nuovo, già che riprende una decisione del consiglio comunale della cittadina falisca dello scorso novembre – seguita dalla delibera di giunta dello scorso marzo – che diverrà operativa dal prossimo primo giugno. Ma, titolata con il dovuto effetto, riporta sulla scena politica anche tarquiniese un tema d’interesse, che fu tra quelli più dibattuti in campagna elettorale.

“Arriva la tassa di soggiorno”, recita infatti il Corriere su Montefiascone, e nel pezzo Lia Saraca spiega con precisione le modalità con cui la stessa sarà applicata: ogni turista che soggiorni nelle strutture ricettive cittadine corrisponde un’imposta – sino al massimo di cinque pernottamenti – la cui entità varia in base alla tipologia della struttura che lo ospita. Così, si va dall’euro per affittacamere, case vacanze, B&B, campeggi e agriturismi all’1,50 euro per hotel e alberghi, sino ai 2 euro per le strutture a cinque stelle, con la previsione di esenzioni, tra gli altri, per gli under 12 e gli over 70, autisti di pullman e accompagnatori turistici ed altre categoria specificate dalla delibera. Gli introiti – secondo quanto stabilito dal Comune di Montefiascone – saranno reinvestiti in iniziative turistiche o interventi di recupero dei beni culturali ed ambientali della città.

Un piano dettagliato, quindi, che pone una base di riflessione concreta per Tarquinia, dove la questione era stata tra quelle discusse – lo scorso anno – in campagna elettorale, per poi scalare nell’ordine delle priorità e finire nel silenzio. Lo stesso Mencarini, interpellato lo scorso anno sul tema, era stato possibilista, rimandando una presa di posizione a dopo l’insediamento: “Resta una cosa da verificare, sempre ai fini del bilancio. – disse nell’intervista prelettorale de lextra.news, che sotto riportiamo – Potremmo anche farne a meno o, concertandolo con le strutture, potrebbe essere necessaria”. Nettamente contrari – tra gli allora candidati – si dimostrarono Moscherini ed Alessandrucci, favorevole Ranucci, possibilista Bacciardi.

Ora, da Montefiascone, un nuovo impulso alla discussione, ma sono tanti i fattori di cui tenere conto. Si tratta di una scelta che davvero porterebbe un impulso economico che, reinvistito, possa rilanciare il turismo? Oppure finirebbe per deprimerlo ancora di più? E, in fondo, una volta operativa, sarebbe un’imposta una tantum per i villeggianti, o piuttosto un ulteriore aggravio sulle strutture ricettive? Domande che, in questi giorni, ci impegniamo a rivolgere al mondo tarquiniese della politica e dell’imprenditoria, nonché ai cittadini, con un sondaggio che sarà online nel pomeriggio. Intanto, vi invitiamo a scrivere cosa ne pensate nei commenti.