Tarquinia, Bacciardi contro la maggioranza: “Comandano in pochi e obbediscono in molti”

Riceviamo da Renato Bacciardi e pubblichiamo

Alla fine paga solo la Calzolari, cacciata da una maggioranza in cui comandano in pochi e obbediscono in troppi.

Il Sindaco, travolto dall’eloquenza del consigliere Piero Rosati, è stato costretto a confessare quello che tutti sanno ovvero che le ragioni della cacciata dell’assessora di AVS non sono quelle indicate nell’atto di revoca ufficiale e pubblicato su carta intestata del Comune di Tarquinia, ma l’appartenenza politica della Calzolari ad una forza troppo critica che osa scrivere sulla stampa il suo dissenso.

Un sindaco che non dice e non scrive la verità su un argomento come questo non è una garanzia nemmeno su altro!

Piero Rosati sarà pure stato teatrale ma conta quello che ha detto e non come lo ha detto, perché sono le critiche che la minoranza muove da tempo, su di una maggioranza che ha mentito all’elettorato, perché il palazzo comunale è ormai una torre d’avorio, dove la concertazione e la partecipazione sono utopia.

Il Sindaco è forte con i deboli e debole con i forti, e non fa del coraggio la sua dote principale, perché le critiche mosse da AVS sono uguali a quelle che ha espresso il Movimento Cinque Stelle per bocca e penna del capogruppo Ernesto Cesarini, ma pallottoliere alla mano, il Sindaco caccia solo la Calzolari e grazia gli ex grillini, anche perché altrimenti si va tutti a casa.

Il Sindaco applica la strategia del terrore e sembra funzionare perché i primi a rinnegare le proprie parole e le loro battaglie sono proprio i Cinque Stelle nel nome di santa poltrona, e magari questa cieca obbedienza regalerà loro un assessore in più, alla faccia della coerenza e con il manuale Cencelli in mano, anche perché alcuni grillini sono ormai praticamente piddini.

Il silenzio di Ernesto Cesarini all’ultimo Consiglio Comunale è stato assordante, e chi se ne frega del porto turistico, delle regalie alla Talete, delle compensazioni ENEL, del fotovoltaico ovunque, dei regolamenti approvati senza concertazione, l’ex combattente intransigente resta in maggioranza con la testa bassa e la coscienza che rimorde. Finita la luna di miele in Comune volano gli stracci e l’impressione è che siamo solo all’inizio, perché nessuno è ancora stato scelto per sostituire la Calzolari