Bacciardi e Moscherini attaccano il Commissario dell’Agraria: “Modifica statutaria atto fuori dall’ordinaria amministrazione”

di Fabrizio Ercolani

“La modifica dello Statuto dell’Università Agraria è un atto illegittimo che non rientra nell’ordinaria amministrazione. Il commissario è venuto a portare a Tarquinia il suo contributo culturale ma il suo operato è completamente da bocciare”. Durissimo attacco dei consiglieri comunali Gianni Moscherini e Renato Bacciardi nel corso di un incontro con la stampa in cui sono stati affrontati i temi delle concessioni degli impianti sportivi, delle incompatibilità di Zacchini e Cenci ed il commercio.

“Il commissario avrebbe dovuto accompagnare l’Ente alle elezioni senza dettarne le regole. – tuona Moscherini – La prima domanda che mi viene da fare al commissario è perché, nonostante Tarquinia sia un comune sopra i 15mila abitanti, si prende come riferimento il sistema elettorale del comune sotto i 15mila? Con quali poteri ha fatto questa scelta? Inoltre si confessa dicendo che ha fatto queste modifica dopo aver ascoltato un tavolo di concertazione da lui attivato, i cui componenti sono coloro che lui a livello amministrativo sostituiva. E’ andato a fare il capoclasse”.

I due consiglieri sono pronti a rivolgersi al Presidente della Regione Lazio e all’assessore Refrigeri. “Nel decreto di nomina del commissario c’è scritto a chiare lettere al fine di garantirne l’ordinaria amministrazione. – incalza Bacciardi – Mi piacerebbe sapere dalla Regione cosa si intende per ordinario, perché, secondo me, la modifica dello statuto è un atto straordinario che non spetta al commissario. Il compito suo era traghettare l’Ente e non stravolgere il regolamento elettorale”. Moscherini torna anche sulla vicenda della convalida degli eletti. “Il consigliere Zacchini deve dimettersi o deve essere dimesso dal segretario generale. Chiederemo al dott. Poli un parere scritto”. E sul commercio. “C’è bisogno di una seria programmazione, non è possibile che chiunque possa fare a suo piacimento il bello e cattivo tempo”.