Con Anteas le “antenne sociali” contro solitudini e fragilità: se ne parla a Tarquinia il 26 maggio

(s.t.) “Solidali”, una campagna di sensibilizzazione sociale contro il disagio e le solitudini: è questo il nome scelto per il progetto promosso da Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà) in collaborazione con Fitus (Federazione italiana per il turismo sociale) per generare esperienze di cittadinanza attiva, delle “antenne sociali” contro le situazioni di difficoltà e fragilità.

“Il progetto si è avviato lo scorso anno – spiega Giovanni Dinelli, vicepresidente regionale Anteas – e vi hanno aderito numerose regioni. Per il Lazio, è stata scelta Tarquinia e, da allora, è iniziata un’opera di aggregazione di realtà associative e cooperative che operano nell’ambito del sociale”. Via via, quindi, nel corso dell’anno, numerose realtà cittadine – dalle cooperative Alicenova e Serena a Aga, da Semi di Pace all’Andos all’Avis – hanno intrapreso questa prima fase del cammino, necessaria soprattutto a cercare di costruire e condividere una “mappa” dei disagi e delle fragilità sociali cittadine, cercando di portarle alla luce per evitare che finiscano fuori dai radar della comunità.

“Con il Comune di Tarquinia abbiamo stilato un protocollo d’intesa – continua Dinelli – per costruire un coordinamento generale del progetto. Ed ora, venerdì 26 maggio, alle 16 e 30, i primi risultati di questo lavoro saranno presentati in un convegno ospitato da Semi di Pace”. Incontro al quale, oltre allo stesso Dinelli, parteciperanno il vicepresidente nazionale Anteas Lucio Caprio ed il rappresentante nazionale Fitus Massimo Abbate, oltre alle autorità cittadine ed ai rappresentanti delle associazioni coinvolte.

“Ora è importante ripartire dai risultati che saranno presentati al convegno – rilancia Dinelli – sia per accrescere le capacità cittadina di captare i segnali delle fragilità, lavorando sulla qualità delle relazioni con i soggetti più fragili ed offrendo loro ascolto attivo, sia facendo rete tra le varie realtà associative, sperimentando insieme metodi di azione comune: il vero percorso inizia da venerdì prossimo”.

“Vivo la realtà del sociale ormai da anni – conclude Dinelli – eppure sono rimasto sorpreso in negativo dalla drammaticità di tante, tante situazioni incontrate in questi mesi. Perchè è vero che sono critiche le situazioni di solitudine di molti anziani, ma approcciarsi con uomini di 40 o 50 anni che hanno perso il lavoro e non sanno come mantenere la famiglia è veramente difficile”.

Chiunque voglia ulteriori informazioni sul progetto, oltre ad assistere all’incontro del 26 maggio può contattare Anteas all’indirizzo anteas.lazio@virgilio.it.