Corneto-Ostiamare 0-1: vince la noia

Terza  giornata di campionato Eccellenza: risultato finale 0 a 1. Inaspettatamente, quella che doveva essere una delle gare più avvincenti del campionato, si riduce ad una sagra dei rimpianti. Forse la Corneto è partita con l’intima convinzione di essere meno attrezzata della squadra avversaria e quando si è accorta che si sbagliava, era  oramai  troppo tardi per rimediare. L’Ostiamare parte forte, produce una gran mole di gioco a centrocampo, ma per la verità senza costruire spettacolo né tantomeno gioco. Il goal, segnato da Italiano, attaccante classe ‘91, scaturisce da un calcio di punizione assegnato al 25’: da quel momento la squadra ospite non riuscirà a costruire nessun altra azione pericolosa per tutto il resto della gara. Gli Etruschi combatteranno più gagliardamente dei loro avversari ma senza trovare la strada della rimonta. A complicare le cose ci si mettono Balsamo, biondo centrocampista mancino, che tiene palla e riesce sempre a fregare i nostri spezzando il loro gioco e guadagnando una grande quantità di calci di punizione, una difesa che aggredisce gli etruschi con interventi contro il regolamento (clamoroso il fallo su Spirito che avrebbe meritato una espulsione diretta!) senza che l’arbitro si accorga di nulla e un guardalinee che vivendo in un mondo parallelo, stava collaborando con un altro direttore di gara, in un altra galassia.

Spirito e Giorgi forse predicavano un po’ nel deserto, nel senso che erano troppo staccati dal centrocampo che non forniva abbastanza  supporto alle azioni offensive. Un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma credo che la Corneto, se avesse fatto qualcosa in più per vincere, come dimostrano gli ultimi minuti di gara, nei quali è stata padrona del campo, avrebbe vinto.

RIFLESSIONI A VOCE ALTA: La squadra ospite aveva al seguito un folto gruppo di supporter che non ha smesso un minuto di incitare i propri beniamini, sostenendoli in ogni azione di gioco. Io credo che anche la Corneto meriterebbe un simile sostegno morale. Diamoci da fare tutti.

Attilio Rosati