Lettere al Direttore: “Ma chi difende Tarquinia?”

Riceviamo e pubblichiamo

Caro Direttore, me ne stavo triste e deluso a leccarmi le ferite, le ultime delle quali sono quei chiodi infilati nelle carni delle nostre mura castellane all’altezza della rotatoria per illuminare il traffico del dio della nostra città, l’automobile, quando ho letto certi commenti alla notizia che Cantina Tarquinia ci dava sulla sua volontà di continuare a lottare per ridare il Centro di Vinificazione ai legittimi destinatari, che mi hanno fatto accapponare la pelle. “Ringraziamo Cerveteri che ci ha tolto una struttura produttiva di Tarquinia” si dice in sostanza in quei commenti. Ed ho ripensato al Conal, che con i suoi 21 dipendenti fissi e 300 stagionali era il più importante polo occupazionale della zona, al reparto maternità dell’Ospedale, che ha cancellato il diritto secolare dei nostri figli di nascere tarquiniesi, alla SAT che ci ha sottratto una strada consolare e la nostra libertà, all’ENEL che, dietro compensazioni, ci avvelena senza farci nemmeno lavorare, al Ministero della Difesa che mantiene quattro servitù militari sul nostro territorio per centinaia di ettari coperti di eternit in decomposizione, al mare dove tutti i comuni della valle del Marta scaricano senza controlli qualunque porcheria, alla Talete a cui abbiamo regalato la nostra acqua e tanto altro ancora ed ho tratto questa conclusione: ma chi difende Tarquinia?

C’è solo una risposta: la Comunità Tarquiniese, e c’è un solo modo: dando potere alla Comunità per legge, togliendolo al palazzo e trasferendolo al popolo, attraverso la prima legge comunale: lo Statuto. Il resto sono chiacchiere e propaganda. Oggi sono tutti bravi: grandi progetti, grandi idee, grandi propositi. Un film visto centinaia di volte per uno come me che è stato in mezzo alla politica per 50 anni. Non serve a niente. Torneranno le manfrine, le incapacità, le esibizioni. E tutti verranno a fare cassa a Tarquinia. Non so se uno che non è candidato a nulla ha ancora il diritto di parola. Io lo chiedo a te, caro Stefano che con l’Extra hai fatto una delle cose più belle degli ultimi anni, lo chiedo a Marco e ad Alessio che nella musica fanno onore a Tarquinia, ai tanti giovani, donne, cittadine e cittadini, che dimostrano ogni giorno quanto di buono c’è nella nostra Comunità e che continuano, nonostante tutto a farmi accalorare per la mia città. Grazie.

Sandro Vallesi