“Mancano docenti, personale e mascherine”: IIS Cardarelli, la dirigente Laura Piroli spiega il perche della ripartenza “a distanza”

Riceviamo dall’IIS Cardarelli e pubblichiamo

La Dirigente scolastica del Cardarelli Laura Piroli: “Dal 15 settembre, partono le lezioni per gli studenti dell’IIS Cardarelli di Tarquinia e Tuscania.

Le motivazioni di questa scelta  sono spiegate dal Dirigente scolastico Laura Piroli dell’IIS Vincenzo Cardarelli, una delle realtà scolastiche più importanti e dinamiche dell’Alta Tuscia: “Riaprire il 14 rispettando tutti i parametri previsti non era materialmente possibile. Mancano ancora oltre quaranta docenti, circa un terzo del totale. La segreteria dispone di metà degli effettivi previsti e qualcuno è al suo primo incarico. Il personale ausiliario non è sufficiente neppure per presidiare le entrate e le uscite in sicurezza.  – dichiara Laura Piroli – Le mascherine promesse sono state consegnate solo in minima parte e non consentirebbero più di un paio di giorni di funzionamento. Insomma, le ragioni per un rinvio c’erano, e ci sono, tutte.”

Questo spiega come i sindaci di diversi Comuni, fra cui Tarquinia e Tuscania, ma anche Viterbo,  preso atto della situazione,  si siano mossi con proprie Ordinanze che, con riferimento ai poteri/doveri di tutela della salute pubblica, hanno differito l’apertura dei locali scolastici a dopo lo svolgimento del referendum.  Ma, a questo punto, un altro problema si è posto per i dirigenti scolastici: le norme anti-COVID in vigore prevedono che le scuole secondarie superiori attivino la cosiddetta “didattica a distanza”, anche in modo differenziato, ogni volta che non possano svolgere normalmente quella ordinaria in presenza nel rispetto delle norme di prevenzione.

“Si è generata, insomma, una sorta di tempesta perfetta, per cui le scuole dovrebbero riavviare le lezioni nel rispetto di una numerosa serie di condizioni, che però dipendono da altri soggetti e che non si sono ancora realizzate. E le ordinanze dei Sindaci non le sollevano dai loro obblighi, ma le mettono in condizione di farvi fronte con modalità diverse. – continua – Detta in termini semplici, l’ordinanza di chiusura riguarda i locali, ma non sospende l’obbligo di svolgere la didattica: determina solo la necessità di farlo in modalità a distanza. Non c’è una facoltà di fare o non fare: c’è un insieme di concause che richiedono un modo diverso di fare.” E’ per questo che al Cardarelli si riparte con un minimo rinvio, appena 24 ore, giusto il tempo di cambiare in corsa tutta la programmazione delle attività, visto che le Ordinanze dei Sindaci sono intervenute appena qualche giorno prima dell’avvio ufficiale delle lezioni.

“Ma – spiega ancora Laura Piroli – non siamo stati colti impreparati. Sapevamo da tempo che non ci sarebbero state le condizioni per ripartire con tutti gli alunni in classe, dato che non era possibile garantire le distanze di sicurezza e che gli uffici scolastici non sono stati particolarmente generosi in materia di richieste di sdoppiamento per le classi più numerose. Avevamo già previsto un piano di rotazione, che interesserà tutti gli studenti fino a quando non ci saranno le condizioni per un pieno ritorno alla normalità. In ogni classe, una parte seguirà le lezioni in presenza mentre l’altra le seguirà a distanza, in contemporanea. E i diversi gruppi si alterneranno, con cadenza settimanale, per mettere tutti in condizione di accedere al lavoro didattico senza troppe penalizzazioni. Ci siamo quindi limitati a riprogrammare il meccanismo: dal 15 si parte con tutti gli studenti (ed i docenti) che lavorano da casa, per quattro ore al giorno. Dal termine del blocco decretato dai Sindaci, si parte con la turnazione prevista. La capacità di reagire rapidamente al mutare delle condizioni esterne è da tempo nel DNA della scuola e anche in questo caso il criterio-guida è stato quello di assicurare il massimo delle opportunità didattiche al maggior numero possibile di studenti: ovviamente, un massimo rapportato ai vincoli che le condizioni esterne hanno posto e modificato incessantemente fino all’ultimo. Il tutto, con il costante coinvolgimento di famiglie e studenti, che sono stati tenuti informati in tempo reale di quel che la scuola preparava per loro.” Si riparte quindi, con la consapevolezza che i problemi non sono finiti, ma che da oggi cambiano natura: con l’augurio che il bilancio finale sia in attivo per tutti”. Si riparte quindi con la consapevolezza che i problemi non sono finiti, ma che da oggi cambiano natura con l’augurio che il bilancio finale sia in attivo per tutti.