Post carbone, il sindaco Francesco Sposetti: “Si acceleri l’analisi dei 28 progetti per la transizione energetica e si apra un confronto urgente con Ministeri competenti ed Enel”

Il Sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti durante un intervento pubblico
Ph: Roberto Romano

Riceviamo dal sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti e pubblichiamo

Nel recente comunicato, l’Osservatorio Ambientale ha evidenziato con chiarezza la necessità di un percorso condiviso tra i sei Comuni del comprensorio – Tarquinia, Civitavecchia, Santa Marinella, Tolfa, Allumiere e Monte Romano – verso un futuro fondato sulla sostenibilità, sull’innovazione e sulla giustizia ambientale.

La comunità di Tarquinia ha condiviso per anni, insieme agli altri territori coinvolti, il peso ambientale e sanitario causato dalla centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord. Per questo motivo, accogliamo con favore la conferma, da parte del Ministro Adolfo Urso durante il “Question Time” alla Camera, della cessazione definitiva dell’uso del carbone entro il 31 dicembre 2025. Tuttavia, è altrettanto essenziale che la scelta di mantenere l’impianto in riserva fredda venga gestita con la massima trasparenza e coerenza, evitando che ciò diventi un ostacolo al percorso di transizione già avviato e agli impegni presi con i territori.

Condivido pienamente la richiesta avanzata dall’Osservatorio e dagli altri sindaci di accelerare l’analisi dei 28 progetti per la transizione energetica già presentati, e di avviare un confronto urgente con i Ministeri competenti e con Enel. Il futuro economico e sociale del nostro comprensorio dipende da scelte coraggiose e lungimiranti, supportate da dati scientifici solidi e da una visione territoriale integrata.

Ringrazio l’Osservatorio Ambientale per l’impegno nel garantire trasparenza e accesso alle informazioni, elementi fondamentali per coinvolgere pienamente cittadini, associazioni e parti sociali in questo percorso.

Il Comune di Tarquinia è pronto a fare la propria parte con determinazione, senso di responsabilità e spirito di collaborazione. Credo fermamente in una transizione giusta, equa e partecipata, capace di valorizzare le risorse del nostro territorio e di creare nuove opportunità di lavoro, tutelando al contempo l’ambiente che abbiamo il dovere di preservare.