Tarquinia, al via il totoassessore (che è come il calciomercato): ma attenti alla maledizione del presidente!

(s.t.) Si chiama totoassessore, ed è quella ormai consolidata prassi a cui noi della stampa – lo so, per lextra la definizione non è appropriata, perché esce solo sul web e non “stampa” effettivamente nulla – quando, al termine di un’estenuante campagna elettorale, serve di mantenere alta la soglia dell’attenzione dei lettori lanciandoci in ipotesi di giunta, incarichi, deleghe e chi più ne ha più ne metta.

E siccome capita quasi sempre in estate, viene quasi scontato il parallelismo con il calciomercato, con le grandi testate sportive nazionali che si lanciano in ipotesi da fantacalcio per far drizzare le antenne dei tifosi/lettori.

Ora, considerando che Mencarini difficilmente potrà affidare un incarico esterno a Donnarumma e Tarquinia non potrebbe comunque permettersi un Cristiano Ronaldo nemmeno se l’Enel aprisse un’altra centrale a carbone, a noi de lextra resta difficile raggiungere i picchi di audience della Gazzetta o di Tuttosport. Tentiamo, ad ogni modo, di difenderci provando a prevedere qualche tassello della futura amministrazione cittadina.

Date le proporzioni del risultato elettorale delle liste, è probabile che a Rinnova spettino due posti nella costituenda giunta: se sin dalle prime ore si parla di un Catini vicensidaco – possibili, per lui, le deleghe a sport e servizi sociali –, l’altro nome potrebbe essere quello di Martina Tosoni, magari a cultura e spettacolo. Due posti da assessore potrebbero spettare anche a Idea e Sviluppo: resta da capire se Serafini lascerà lo scranno in consiglio per entrare in sala giunta – a quel punto ipotizzabile una delega al turismo, sua professione e cavallo di battaglia all’opposizione – e chi sarà l’altro nome papabile, in pole position Laura Sposetti ai lavori pubblici.

L’ultimo tassello spetterebbe, così, alla lista del sindaco: in questi giorni si è parlato di Micozzi assessore all’agricoltura o di Fattori all’urbanistica. Arrigo Bergonzini, invece, potrebbe essere il primo presidente del consiglio, anche se nel gioco degli incarichi potrebbe esserci, a metà mandato, una staffetta con un consigliere in quota Rinnova. Curiosità statistica e scaramantica: il ruolo di presidente del consiglio, tra Università Agraria e Comune, non ha sin qui portato benissimo, e nell’ambiente c’è chi – ricordando l’uscita dalla politica di Cinelli, Dinelli e Bordi o i non lusinghieri risultati elettorali di Ricci e Palmini – consiglierebbe di restarne lontani.

Cosa c’è di vero in tutto questo? Difficile dirsi: i diretti interessati glissano, consapevoli che gli equilibri da trovare in queste ore sono delicati e decisivi per un buon inizio di mandato. C’è tempo, in fondo, sino a tutta la prossima settimana, già che il consiglio con la convalida degli eletti è in programma attorno al 10 luglio. Magari, nel frattempo, si trova l’accordo con qualche parametro zero…