Tarquinia, polemica su teatro e cultura. Celli: “Supponenza e arroganza: è questo il cambiamento?”

Riceviamo e pubblichiamo

Questa amministrazione si è presentata annunciando un cambiamento epocale, poi allo stato dei fatti, non solo dimostra di non essere adeguata per gestire le criticità e le potenzialità di una città complicata come Tarquinia, ma evidenzia palesa una supponenza ed un’arroganza inaspettata. L’arroganza di chi pensa di amministrare solo in nome e per conto di chi gli dimostra “sudditanza politica”, distruggendo invece tutto quello che già esiste se non risponde a questo requisito.

Questa volta è toccato all’Associazione del Teatro Popolare di Tarquinia che si vede costretta, dopo 4 anni, a rinunciare al Concorso Teatrale “Nuovi Talenti” e alla rassegna “Teatro al Chiostro” che ha portato in questi anni, sul palco di quel luogo magico, capace di incantare pubblico e professionisti di spessore nazionale, numerosissime compagnie teatrali di grande qualità artistica e culturale ed artisti di fama nazionale tra cui, solo negli ultimi anni, Francesca Reggiani, Cinzia Leone, Gianfranco D’Angelo, Luciano Lembo. Il tutto perché l’assessora Martina Tosoni, ha ritenuto che non valesse la pena finanziare questa manifestazione.

Questo è il loro modo di intendere il cambiamento. In questa ottica diventa una “necessità politica” far sparire manifestazioni con valenza culturale come questa, che noi riteniamo fondamentali per una città come Tarquinia, a favore di eventi come Hallowen costato circa 7000 euro alle casse comunali. Poco importa che con una cifra assolutamente più contenuta si poteva finanziare questa rassegna che prevede otto rappresentazioni teatrali con compagnie popolari tra le più prestigiose della nostra Regione di cui una con un artista di spessore nazionale.

Assessore, eserciti il suo ruolo ponendosi al di sopra delle parti, e ci ripensi subito prima che sia troppo tardi visto che già altre località non si sono fatte sfuggire l’occasione e si sono immediatamente offerte di ospitare il Concorso e questa Rassegna teatrale che negli anni ha acquisito sempre maggior consenso e la convinta attenzione da parte della Federazione Italiana Teatro Amatoriale, tanto da inserirla nei propri eventi regionali. Ma forse sarà un appello inutile, perché in fondo questo poco importa, anzi. Del resto il tutto era già chiaro da subito, da quando si sono spesi oltre 12.000 euro per una manifestazione come “Io pittore per caso” che non era mai costata più di 2/3000 euro mentre poi non si è dato neanche un centesimo di contributo a chi organizza il “Presepe Vivente”, evento capace di attrarre ogni anni migliaia di persone nella nostra città.

Purtroppo tutto ciò mi fa pensare che presto vedremo mettere in difficoltà anche altre associazioni storiche che tanto hanno dato alla nostra città da sempre, con amministrazioni di ogni colore ed ideologia politica. La verità, infatti, è che si sta scientemente smontando tutto quello che non prevede la partecipazione di amici e amici degli amici. Questo è inaccettabile, il nostro associazionismo è sacro e non si tocca, non lo permetteremo. Questo è il rinnovamento di “Rinnova/Forza Italia”, il peggio di quella politica che dicevano di voler cambiare. Questo è quello che dovremo aspettarci dai rappresentanti di “Rinnova/Forza Italia” nella gestione della cultura, non solo il nulla, che a questo punto sarebbe il male minore, ma addirittura danni di immagine e di credibilità. Vedremo inevitabilmente sostituire manifestazioni come “la Rassegna del Teatro Popolare”, come “Notturni”, come “Tarquinia a porte aperte” ecc. con gonfiabili, croccantini e frittelle. Il rinnovamento è servito.

Sandro Celli
Consigliere Comunale