“Tutti i colori (e i sorrisi) del viaggio”: una chiacchierata con Antonio Paone

Riceviamo e pubblichiamo

L’Associazione umanitaria Semi di Pace di Tarquinia ha incontrato lo scrittore Antonio Paone presso la Cittadella e, al termine della presentazione del suo secondo libro “Tutti i colori del viaggio 2” (iniziativa che sostiene il Progetto Bambini Felici) ha realizzato questa intervista.

Con “tutti i colori del viaggio” si viaggia con i tuoi viaggi ed il lettore, acquistando il tuo libro, può non solo viaggiare con te ma aiutare anche bambini lontani. È anche questa un’altra forma di viaggio? Far viaggiare la generosità?

Questa sì che è una bella domanda. Ho sempre pensato che il pensiero può attraversare gli oceani e le montagne. Si viaggia con la mente prima ancora che con il corpo. Per questo credo fermamente che la generosità possa migrare e raggiungere le persone, sostenendole e supportandole anche a distanza. A questo proposito ho fatto tanti anni fa un viaggio eco solidale con una onlus di Firenze, il Cospe, che mi ha aperto un mondo. Scoprire e vivere, nel corso del viaggio, i progetti di sviluppo in essere nel territorio Nzema del Ghana fino a decidere, in una riunione finale, quale finanziare con il fondo di solidarietà pattuito prima della partenza, è stato bellissimo e altamente formativo. La scelta del microcredito fu alla fine quella che rispondeva meglio al nostro desiderio di sviluppo e di giustizia sociale. Credo fermamente che oggi si possa e si debba viaggiare in un modo più etico e sostenibile, abbinando il bisogno di conoscenza a quello di solidarietà, il desiderio di scoprire la grande bellezza del pianeta al rispetto della diversità culturale e ambientale, guardando con occhi diversi il mondo, con la gioia dell’incontro, del dialogo, dello scambio con le comunità ospitanti. Sono consapevole dell’importanza culturale, sociale, politica e economica del turismo che deve essere declinato però in termini più sostenibili e solidali. Nel progetto dei miei libri c’è un’idea di viaggio solidale, attraverso la lettura si può sostenere concretamente bambini meno fortunati dei nostri facendo viaggiare la solidarietà.

Ad un certo punto del libro racconti di quanto ti piaceva guardare le città scorrere sotto di te dal finestrino del treno: che bambino è rimasto Antonio?

Ti confesso intanto che ero un bambino visionario e sensibile, emotivamente fragile, pieno di curiosità, mi entusiasmavo con poco e mi deprimevo con altrettanta facilità. Ho sempre pensato che la sensibilità sia una delizia ma anche una croce. Ti permette di avere una visione creativa e poetica della vita che a volte però non corrisponde alla realtà e di questo si soffre maledettamente. La mia grande fantasia mi portava a viaggiare nei luoghi immortalati in una foto di un paese lontano, vista su un’enciclopedia, che io riuscivo ad animare. Oggi tutto questo non è possibile, basta digitare il nome di un luogo della terra e vedi migliaia di immagini e di filmati che soddisfano il tuo bisogno di conoscenza distruggendo però la tua immaginazione. Tutto questo è molto triste.

Oggi, nella piena maturità, continuo ad essere un sognatore e un visionario, la mia sensibilità ingloba ancora tanto di quel bambino che continua ad avere la stessa curiosità sul mondo e sulla vita, la stessa fantasia poetica. Sono un Peter Pan più maturo e meno fragile, con un bagaglio di conoscenze e di desideri che continuano ad essere un dono estremamente prezioso.

“Welcome in Iran” ti hanno detto quei bambini sorridenti che hai incontrato: quanti bambini felici hai conosciuto nei tuoi viaggi?

Ti confesso che in tutte le strade del mondo ho incontrato bambini felici, anche nella povertà, anche nella miseria. Erano felici perché mi incontravano e mi sorridevano. Erano felici perché li fotografavo e a volte facevo il pagliaccio per farli divertire. Erano felici perché mi fermavo a giocare a pallone o a parlare di calcio.

Si ho visto tante situazioni difficili, bambini dagli occhi tristi, ho visto in alcuni di loro la paura del diverso ma sono state eccezioni. Una delle più belle immagini che porto sempre con me è quella della foto in Ghana quando una scolaresca mi accolse, appena uscito da una toilette, con risate irrefrenabili ed ilarità. Io ero per loro buffo, divertente e felice per la condivisione di quel momento. Così come non dimenticherò mai i bambini che mi rincorrevano urlando felici sulle spiagge africane, tra i vicoli fangosi delle città yemenite e sulle strade dei paesi che ho visitato.

Siamo a tutti i colori del viaggio 2, ma “Il viaggio” dei tuoi libri continuerà? Altri progetti?

Si, guai a non averne. L’idea è quella di mettere assieme tutti i racconti di vita vissuta che ho negli anni postato sui social con riscontri estremamente positivi. Sto rielaborando tutto il materiale che ho raccolto con l’idea di narrare attraverso la mia vita il mio tempo, con la sua bellezza e la sua tristezza, tra storie edificanti ed altre meno. È un progetto ambizioso e una bella sfida che mi appassiona molto. Raccontare, con un tocco poetico ed uno ironico, la Calabria della mia infanzia, il cinema e la musica degli anni Settanta, gli ideali, la scuola, i grandi raduni giovanili, i miei affetti più cari, il lavoro, la corruzione, il razzismo, il terremoto, il militare, il terrorismo, i grandi personaggi del nostro tempo è impegnativo e nello stesso tempo intrigante per uno come me che è un contastorie, non uno scrittore. Naturalmente la finalità rimane quella solidale, non potrebbe essere diversamente.

Ho anche un altro sogno nel cassetto ed è quello di visitare alcune delle comunità di Semi di pace nel mondo che ho aiutato con il mio libro. Sono convinto che sarebbe per me un’esperienza di viaggio indimenticabile.

Tu sei nell’equipe che ha aiutato Semi di pace a costruire il memoriale del migrante; che colori hanno quei viaggi?

Sai io immagino per quei viaggi il grigio. Forse perché ho visto, in un freddo inverno del 2019, lo scafo dei curdi naufragati sulle coste calabresi a Torre Melissa. Il paesaggio era grigio come il mare, il cielo, lo scafo e gli stracci trasportati dalla bufera di vento. Tutto era incredibilmente grigio anche nel racconto che ho fatto di quell’episodio immaginando di essere Ahmed, uno di loro. Ed era grigio anche il forte degli schiavisti sulle coste ghanesi, uno dei tanti destinati alla deportazione di un popolo, come ho raccontato nel primo libro. Poi però mi sento di associare al grigio i colori dell’arcobaleno perché dopo le tempeste a volte viene la calma, dopo la sofferenza spesso c’è la vita come quella dei sopravvissuti del naufragio in Calabria accolti come fratelli dai loro salvatori. Il grigio deve essere squarciato da tanti arcobaleni, la vita deve trionfare sulla morte. Noi occidentali con le nostre politiche ottuse ed egoistiche abbiamo trasformato il Mar Mediterraneo in un grande cimitero. Prima abbiamo deportato gli uomini di quelle terre, depredate per secoli, trasformandoli in schiavi, adesso li respingiamo in mare senza pietà. Questo la dice lunga sull’ipocrisia del nostro mondo. Viviamo ormai in un villaggio globale e non possiamo non tenerne conto. Guarda cosa sta succedendo con la pandemia; pensiamo egoisticamente di salvarci vaccinando solo la parte ricca del globo senza sapere che il virus continuerà a circolare liberamente nel resto del mondo dimenticato. Si chiama pandemia per questo, ne potremo uscire solo tutti assieme, ricchi e poveri. Concludo invitando tutti coloro che vogliono viaggiare con me a comprare il libro, a regalarlo magari nel prossimo Natale. Così facendo finanzierete il Progetto Bambini felici che assicura istruzione e cure alle diverse comunità di Semi di pace in Italia e nel mondo.

Ci congediamo dall’intervista con uno sguardo “felice” di intesa. Grazie Antonio per tutto quello che fai, per i viaggi che ci fai fare e per l’aiuto a Bambini Felici.

Per chi volesse acquistare il libro e farsi un bel “viaggio” e sostenere “Bambini Felici”
Si può fare un bonifico all’Iban IT78V0832773290000000020180 BCC Roma
oppure un conto corrente postale
n. 11149010 iban IT4590760114500000011149010
entrambi intestati Associazione Umanitaria semidipace ODV
per un’offerta minima a libro di 10 euro (aggiungere 2 euro per spedizione ordinaria e 5 euro per raccomandata, con una singola spedizione si possono avere fino a cinque libri).
Nella causale specificare Bambini felici Tutti i colori del viaggio 2 e il numero delle copie richieste.
Specificare inoltre l’eventuale richiesta di dedica e i nominativi.
Per la certificazione fiscale (detrazione fiscale del 26%) specificare nome cognome indirizzo di residenza codice fiscale e mail. Inviare il tutto per mail a: segreteria@semidipace.org. Per gli amici di Tarquinia invece si può ritirare direttamente alla Cittadella di Semi di pace chiedendo di Erika
Per appuntamento telefonare al numero 0766/842709