
A metà dello scorso maggio, il consigliere dell’università Agraria di Tarquinia, Fabio Nardi, aveva rinunciato alla delega a bilancio e programmazione economica, spiegando la decisione con “insanabili differenze di vedute sulla gestione finora portata avanti dall’attuale giunta esecutiva”, ma rimandando al consiglio ogni ulteriore chiarimento.
Il verbale della seduta dello scorso 28 maggio – da ieri pubblico sul sito istituzionale dell’ente – consente oggi di approfondire la vicenda. Dopo aver ribadito che resterà in carica come consigliere e confermando – come già detto nei giorni della rinuncia – che il Consiglio è l’unico luogo deputato per rilasciare spiegazioni sulla scelta, per il rispetto nei confronti dei propri elettori, Nardi, nel proprio intervento, ha focalizzato l’attenzione sulla mancanza di una condivisione da parte dell’organo esecutivo e del Presidente con la maggioranza, che rende di fatto la delega sterile.
“La pervicace perseveranza con cui sono stati trascurati i miei inviti ad una maggiore condivisione delle decisioni della Giunta Esecutiva, attraverso la convocazione di una riunione di maggioranza più volte richiesta dal sottoscritto nel corso di questi mesi e puntualmente ignorata, ma soprattutto l’inutilità di una delega al bilancio e alla programmazione economica, senza il coinvolgimento in Giunta durante le decisioni che riguardano gli impegni economici e patrimoniali dell’ente, mi hanno costretto a rinunciare ad un incarico che ritengo ormai inutile, sterile e senza alcuna utilità pratica, ma soltanto di facciata”. A queste motivazioni, Nardi aggiunge la mancata convocazione delle commissioni consiliari, dopo un anno dall’insediamento, soprattutto in tema di statuto, entrando poi nello specifico di alcune vicende.
“La più importante decisione per la programmazione economica del nostro ente finora adottata, che rientrava quindi ampiamente nei compiti del mio incarico, è stata presa dalla Giunta a totale insaputa del sottoscritto, che ha appreso i dettagli di un’operazione delicatissima quanto fondamentale per la nostra sopravvivenza soltanto dalla delibera pubblicata sul sito internet: mi riferisco all’avviso pubblico di manifestazione di interesse per la gestione del nostro campeggio di Spinicci. Anche in questo caso più e più volte avevo richiesto una riunione per coinvolgere i componenti di questa “sedicente” maggioranza e poter conoscere i dettagli dell’atto poi pubblicato, ma senza alcun risultato: se questo per qualcuno significa far parte di una maggioranza, sinceramente abbiamo opinioni diverse che io rispetto, ma non condivido e quindi mi regolo di conseguenza”.
“Ultima nota dolente – continua Nardi – ma solo in ordine di tempo, li compenso mensile (indennità di presenza, secondo lo Statuto vigente) che la Giunta Esecutiva ha deciso di erogarsi a partire dallo scorso mese di dicembre 2024: ebbene, benché tale posta fosse stata regolarmente approvata ed inserita nei bilanci di previsione 2024 e 2025, nemmeno la decisione di pagare effettivamente i compensi alla Giunta Esecutiva è stata mai condivisa con la cosiddetta maggioranza, ma è stata semplicemente adottata nel silenzio più assoluto, quasi di nascosto, come se fosse un segreto”. Decisione a seguito della quale c’è stata anche una differenza di vedute tra Nardi e l’amministrazione sulla necessità di pagare in relazione a queste indennità i contributi Inps, o quantomeno predisporre un fondo di riserva interpellando l’Inps stessa per chiarire se la contribuzione fosse dovuta.
“Per tutta risposta mi veniva detto esplicitamente che “gli assessori non sono dipendenti dell’ente” e che quindi “non va pagato nessun contributo previdenziale”: questa è stata l’ultima goccia a far traboccare il vaso. – racconta Nardi – Prendo atto che la Giunta, casualità proprio in corrispondenza della mia rinuncia all’incarico di delegato al bilancio, ha poi deliberato il 12 maggio scorso di “istituire un fondo a copertura previdenziale-contributiva a valere sul bilancio di esercizio 2024” per 4.518 euro; nei giorni successivi, inoltre, mi risulta che sia stata anche presentata l’istanza di interpello da me sollecitata, il cui esito per il momento mi è ignoto: me ne compiaccio, ma a che prezzo? C’era veramente bisogno di arrivare fino a questo punto? Evidentemente si”.
“Per quanto mi riguarda – conclude Nardi – amministrare una realtà economica complessa ed importante come l’Università Agraria di Tarquinia comporta condivisione, collaborazione e soprattutto umiltà, oltre che rispetto dei ruoli, delle funzioni e ovviamente delle competenze: in una sola parola “sinergia”, l’unico strumento di collaborazione, oltre alla propaganda social, che non riduce noi consiglieri al ruolo di semplici “alzatori di mano”, funzione che respingo con decisione e sdegno. La Giunta Esecutiva, finora, a parte presenziare a qualsiasi manifestazione cittadina con una fascia verde che personalmente ritengo inutile e fuori luogo, per non dire di peggio, a mio parere non ha applicato nessuno dei citati principi che io ritengo fondamentali. Per questo motivo, se non cambiano i presupposti che l’hanno generato, ribadisco la mia rinuncia ad un incarico inutile e strumentale, con buona pace di chi ha insinuato la mia ambizione ad un posto in Giunta Esecutiva o addirittura alla presidenza del Consiglio di Amministrazione: a me le poltrone non interessano”.
