Viterbo, il 5 giugno una passeggiata alla scoperta della Riserva Naturale Regionale Valle dell’Arcionello

Riceviamo dalla Provincia di Viterbo e pubblichiamo

Una mattinata all’aria aperta e immersi nel verde per tornare a vivere e godere tutti insieme, come una comunità solida, di una delle più grandi bellezze naturalistiche della Tuscia.

È proprio con questo obiettivo che la Provincia di Viterbo invita tutti i cittadini a partecipare domenica 5 giugno alla passeggiata che si terrà dalle ore 09:00 nel cuore della Riserva Naturale Regionale Valle dell’Arcionello. Sarà un giorno di festa per scoprire insieme un’area verde straordinariamente bella, vasta ed eterogenea che dal monte Palanzana si estende fin quasi a toccare le mura storiche della città di Viterbo. Un patrimonio naturalistico di inestimabile valore che deve tornare ad essere vissuto a pieno dai cittadini in un’ottica di convivenza sostenibile e inclusiva.

Per essere però pienamente fruibile, la Riserva Naturale Valle dell’Arcionello necessita di un progetto di riqualificazione condiviso al quale tutti possono dare il proprio contributo. È infatti per favorire una gestione collegiale e inclusiva del progetto che la Provincia ha istituito un tavolo di comunità con associazioni, enti, organizzazioni, comitati e privati cittadini.

Fondamentale e imprescindibile per la buona riuscita dell’iniziativa sarà però anche la collaborazione della prossima amministrazione comunale, a prescindere dallo schieramento politico di chi la comporrà. Alla passeggiata nella Riserva Naturale Regionale Valle dell’Arcionello sono infatti invitati tutti i candidati sindaco e i candidati consiglieri comunali di Viterbo. La loro presenza arricchirà ancor di più la manifestazione perché, all’interno di un contesto conviviale, favorirà uno scambio diretto e costruttivo di idee e progetti tra cittadini e coloro che a breve saranno chiamati a rappresentarli.

Nei prossimi giorni forniremo il programma completo dell’evento con tutte le informazioni necessarie. Nel frattempo rinnovo però l’invito a prendervi parte. Essere una comunità significa condividere. E, dopo due anni di pandemia, ne abbiamo un assoluto bisogno.