Sul pomodorificio, una precisazione di Horta e Etrusca Ortaggi

Riceviamo e pubblichiamo

In merito al comunicato stampa diffuso il 22 settembre dal Comune di Tarquinia le organizzazioni di produttori Etrusca Ortaggi e Horta, presenti con una nutrita rappresentanza all’incontro tenutosi nella mattinata del medesimo giorno presso la residenza comunale, intendono fare alcune precisazioni.

Pur condividendo nella sostanza e nel merito il contenuto del su citato comunicato, nel tentativo di perseguire il nobile scopo, indicato nel materiale inviato alla stampa, di tralasciare e superare eventuali polemiche e incomprensioni, rammenta all’interlocutore dell’amministrazione comunale come la volontà di divulgare a mezzo stampa l’esito del costruttivo confronto, sia una propria iniziativa personale, non concordata in alcuna maniera. Anche se ribadiamo con fermezza l’intenzione di voler collaborare per la riapertura del pomodorificio o per meglio dire come è stato proposto nel dibattito, un polo di trasformazione dei prodotti ortofrutticoli, rimarchiamo come per poter costruire un percorso condiviso che porti non soltanto a semplici illustrazioni bucoliche dell’attuale situazione, sia necessario la piena e reciproca fiducia tra tutte le parti, fiducia che si ottiene evitando azioni personali peraltro sconsigliate da alcuni interlocutori e non stabilite dopo adeguata concertazione. Noi non vorremmo essere uno strumento politico, siamo pronti a collaborare limitatamente alle nostre capacità di imprenditori agricoli nel tentativo di raggiungere un unico ed imprescindibile obiettivo, ovvero la riapertura del conservificio.

Sottolineiamo altresì come mentre si è asserito il comune  impegno di tutti ad apportare quanto di competenza per la buona riuscita dell’ iniziativa, sia in termini di prodotto, che di professionalità e di impegno istituzionale, non si è mai parlato, come invece asserito nel comunicato, di un impegno economico da parte delle organizzazioni di produttori, anche perché prima di aver costruito, valutato e concertato un progetto serio volto a tutelare tutte le parti, tra cui anche i produttori ed il prodotto made in Tarquinia, non è assolutamente indicato discutere del discorso economico.

Tanto si doveva per una fattiva collaborazione tanto osannata nel comunicato e nella quale anche noi fermamente crediamo.